Il consiglio comunale di Misano Adriatico ha votato ieri sera l’adozione del Piano Urbanistico Generale. Misano è tra i primi Comuni ad adottare il PUG, secondo le norme della nuova legge regione regionale, la n.24 del 2017. Un passo necessario per superare l’attuale piano regolatore, pensato negli anni ‘90, in uno scenario completamente diverso da quello attuale.
“Il nuovo Piano – commenta il Sindaco Fabrizio Piccioni - spinge sia l'amministrazione che i privati a confrontarsi con nuovi obiettivi, per migliorare la qualità del territorio di Misano. Il Piano propone un'idea di futuro sostenibile, ponendo la priorità al rispetto dell'ambiente che si deve coniugare con lo sviluppo delle imprese, la qualità della vita, l’inclusione sociale. Un altro punto fondamentale è l’integrazione tra mare e entroterra. Molto dovrà essere fatto sul piano della rigenerazione urbana, per migliorare l'assetto del nostro patrimonio immobiliare ed avere una città capace di fare della bellezza e dell'ospitalità i propri valori fondamentali, guardando al futuro con coraggio e fiducia. Con strumenti più semplici e adatti a cogliere le sfide che ci stanno di fronte. Ora si apre la fase del confronto con gli enti sovraordinati, Provincia e Regione, prima della definitiva approvazione, sempre in consiglio comunale”
Il Piano propone una visione strategica per superare la frammentazione del territorio e rafforzare l’attrattività di Misano partendo dalle sue specificità e dai suoi punti di forza: gli ampi spazi verdi, i “vuoti” esistenti, il lungomare di qualità con alle spalle un entroterra pregiato, l’accoglienza, un tessuto socio-economico solido, ospitale ed inclusivo.
La sfida indicata dal Piano è quella di andare oltre le politiche per le singole parti urbane, proponendo un disegno di ridefinizione complessiva dell’intero territorio. A tal fine vengono individuati quattro macro-ambiti territoriali (Parco del Conca, Collina, Parco Campagna e Costa), chiamati a svolgere ruoli distinti, per i quali si definiscono obiettivi precisi.
Massima priorità alla riqualificazione e alla rigenerazione del patrimonio edilizio esistente e allo sviluppo delle imprese, in particolare nel turismo, attraverso forme premiali che consentono ampliamenti e miglioramenti delle strutture esistenti, soprattutto per gli adeguamenti sismici ed energetici. Molti edifici, residenziali e produttivi, sono stati infatti costruiti prima della metà degli anni '80, quando le norme antisismiche non erano ancora vigenti.
Tra i principi contenuti nel PUG la forte limitazione al consumo del suolo, fissata a massimo il 3% del totale del territorio attualmente urbanizzato, e nessuna nuova espansione di comparti di tipo residenziale.
Il Piano Urbanistico Generale non assegnerà in alcuna area il diritto ad edificare, come facevano i vecchi Piani regolatori. I diritti edificatori verranno valutati di volta in volta e attribuiti quando effettivamente necessario, attraverso il nuovo strumento degli accordi operativi.
Tra i temi da affrontare, quello del contenimento dei consumi energetici e della mobilità sostenibile, anche per contrastare gli effetti negativi del cambiamento climatico.
Si è infine cercato di semplificare il più possibile le norme attuative per evitare lungaggini burocratiche e facilitare le piccole trasformazioni edilizie che non modificano l’assetto urbanistico e rispettano tutte le norme ambientali.