È stato tratto in arresto dalla Polizia di Stato di Rimini e Pesaro, in flagranza di reato, un cittadino campano di 20 anni, presunto autore di una truffa aggravata commessa il 16 aprile nei confronti di una signora a Pesaro.
L’attività, frutto di una sinergica collaborazione tra le Squadre Mobili di Rimini e Pesaro e la Sottosezione Polizia Stradale di Riccione, ha permesso di individuare ed identificare il presunto autore di una c.d. truffa agli anziani, avvenuta poche ore prima a Pesaro. Nello specifico, infatti, una signora di 80 anni era stata contattata al telefono da un finto Carabiniere, che le aveva prospettato delle gravi conseguenze giudiziarie nei confronti del figlio a causa del mancato pagamento di un verbale amministrativo da 5000 euro.
Il modus operandi è tipico delle truffe agli anziani, in cui vengono individuati degli obiettivi i cui numeri di telefono sono facilmente reperibili e che potrebbero vivere da soli; l’interlocutore dall’altro lato del telefono, infatti, non ha mai terminato la conversazione al fine di evitare che la signora potesse chiamare il figlio per verificare effettivamente la notizia, creandole una forte pressione psicologica affinché, rimanendo costantemente al telefono, collabori con il complice, consegnandogli i preziosi in suo possesso. Ed infatti, dopo alcuni minuti, si è presentato un uomo, che, facendo leva sul rischio che gli affetti della donna potessero passare dei gravi guai legali, è riuscito a farsi consegnare circa 2500 euro in contanti e numerosi monili in oro.
Immediatamente gli investigatori della Squadra Mobile di Pesaro sono riusciti ad individuare la macchina su cui si stava allontanando l’uomo, allertando i colleghi della Squadra Mobile di Rimini e della Polizia Stradale di Riccione, fornendo loro la descrizione esatta dell’autore della truffa.
Grazie a questo coordinamento, pertanto, lo stesso pomeriggio l’uomo è stato fermato a Rimini, nei pressi dell’Ospedale Infermi, ed è stato accompagnato in Questura per gli ulteriori accertamenti.
In suo possesso è stata ritrovata una parte dei contanti sottratti all’anziana signora e tutti i monili in oro da lei stessa consegnati e successivamente riconosciuti.
Alla luce della gravità dei fatti contestati, pertanto, l’uomo è stato tratto in arresto per il reato di truffa aggravata e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente per il rito direttissimo.
L’evento ricostruito dagli investigatori ha permesso di identificare il presunto autore del grave reato. Tuttavia, la prima forma di tutela per reati di questo genere è la prevenzione, basata sull’elevata soglia di attenzione che deve essere tenuta in tutti i possibili casi di truffa.
È fondamentale non aprire mai la porta a sconosciuti che non siano in grado di identificarsi compiutamente, anche se vestono un’uniforme o assumano l’aspetto di distinti professionisti. Prima di aprire la porta di casa è necessario ricevere concrete rassicurazioni, ricordandosi che nessun operatore delle forze dell’ordine o di altre pubbliche amministrazioni è autorizzato ad acquisire del denaro contantedirettamente dal cittadino.
Se qualcuno viene contattato per gestire le conseguenze di gravi incidenti in cui sarebbero rimasti coinvolti dei congiunti, non bisogna farsi prendere dal panico e chiamare immediatamente le forze dell’ordine per verificare la veridicità delle affermazioni. Per qualunque problema, non si deve esitare a chiamare il 112 e, qualora ci si accorga di essere stati vittime di un raggiro, è fondamentale denunciare tempestivamente e senza riserbo.
Si ricorda che nei confronti delle persone indiziate ed imputate vige la presunzione di innocenza.