Assolta a netta maggioranza la Rivoluzione Francese: liberté, egalité e fraternité sono salve. Lo ha stabilito un affollatissimo (oltre 700 persone) 'tribunale di San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena) nel tradizionale Processo del 10 agosto che ha visto alla sbarra uno degli eventi più dirompenti della storia mondiale: la Rivoluzione Francese.
Al presidente del Tribunale, Gianfranco Miro Gori, fondatore del Processo, non è rimasto che prendere atto del voto del pubblico munito di paletta e certificare il verdetto popolare: 470 voti per l'assoluzione, 229 per la condanna. La serata è stata aperta dal saluto del presidente di Sammauroindustria, Daniele Gasperini, associazione che da 23 anni organizza l'evento.
Il primo a porre l'arringa è stato l'accusatore Carlo Galli, politologo dell'ateneo bolognese. A ribattere all'accusa Antonino De Francesco, storico all'Università degli studi di Milano. "Una politica fatta di grandi principi ma priva di concretezza - ha detto Galli - quando trova davanti qualcosa di concreto rinnega se stessa e sfocia nella violenza. È l'astrattezza il suo grande problema. La Rivoluzione ha la colpa non solo di essere stata tutto ciò ma di averlo farlo credere al popolo". "Guardando all'identità europea di oggi - ha replicato De Francesco - se togliamo libertà e uguaglianza, che sono i principi proclamati dalla Rivoluzione francese, cosa ci rimane? Ecco, questa è l'eredità più grande di quel grande evento iniziato nel 1789".
Cronaca
20:18 - Riccione