Nel fine settimana del 25 aprile il Movimento Nazionale ha risposto alle dichiarazioni con cui la CGIL chiede di vietare la manifestazione “Lavoratori e Patrioti” che si terrà il 1° maggio a Bologna. Striscioni, locandine, manifesti affissi di fronte alle Camere del Lavoro di diverse città italiane e alle sedi dei sindacati della Triplice hanno ribadito il concetto alla base di questa manifestazione: "i sindacati tradizionali - si sotiene - sono traditori del lavoro e dei lavoratori e fiancheggiatori di restrizioni scellerate che stanno distruggendo il tessuto produttivo italiano. È chiaro che solo aggregazioni sindacali e di categoria alternative saranno in grado di prendere le difese dei lavoratori".
A Rimini alcuni manifesti sono stati affissi presso le sedi Cgil e Cisl di via Caduti di Marzabotto.
"Chi ha supportato prima Conte e adesso Draghi nell’opera di annientamento del lavoro di milioni di italiani - proseguono i promotori dell'iniziativa - non ha il diritto di arrogarsi alcuna prelazione storica o politica sul 1° maggio. A Bologna ci saranno invece lavoratori e patrioti italiani e diverse associazioni di commercianti, imprenditori e partite IVA, per un nuovo binomio tra Lavoro e Tricolore in una città che non appartiene più alla sinistra".