Sin dal tardo pomeriggio di ieri numerose erano state le segnalazioni giunte alle sale operative delle Forze dell’Ordine che avvertivano di un gruppetto di 4 ragazzi che gironzolavano, senza meta apparente, per le vie del centro cittadino. Alle 20.40 gli schiamazzi e le urla dei giovani erano stati uditi anche nella centralissima Piazza Cavour, dove sono stati raggiunti da un equipaggio delle Volanti di Rimini e da uno dell’Arma dei Carabinieri.
Due giovani del gruppetto, in particolare, si distinguevano per il comportamento aggressivo ed oltraggioso nei confronti degli Agenti intervenuti, proferendo insulti e minacce di ogni tipo, soprattutto dopo aver capito che l’intenzione dei poliziotti era quella di far loro rispettare le regole in vigore in questi giorni che non prevedono di poter andare tranquillamente in giro senza giustificato motivo.
Dopo un primo tentativo di ricondurre tutto alla calma, i due ragazzi più esagitati si spostavano in Largo Giulio Casare dove, ben lungi dal cogliere l’invito a rientrare presso le proprie abitazioni, continuavano ad urlare ed inveire nei confronti degli agenti che, nel frattempo, non li avevano persi di vista.
E’ stato allora che, vista la continua invettiva posta in essere dai due, successivamente identificati per A.C., classe 1995, cittadina italiana residente a Rimini e B.K., classe 1989, cittadino albanese anch’egli residente a Rimini, entrambi con diversi pregiudizi di polizia e precedenti penali, i poliziotti hanno deciso di accompagnarli presso gli Uffici di Corso d’Augusto.
I due però, opponendo una feroce resistenza, si sono più volte scagliati fisicamente contro gli agenti, colpendoli ripetutamente e mandandone uno al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Rimini, dove è stato successivamente visitato e giudicato guaribile in pochi giorni.
L’arresto si è quindi reso indispensabile. I due hanno trascorso la nottata nelle celle di sicurezza della Questura ed, in mattinata, è stato celebrato, dagli stessi Uffici di Corso d’Augusto, con le nuove modalità “telematiche”, il rito direttissimo, al termine del quale il Giudice del Tribunale di Rimini, dopo aver convalidato gli arresti, ha rinviato l’udienza e sottoposto i due giovani all’obbligo di firma.