Oltre un centinaio di persone, docenti e non docenti dell’Università di Bologna, hanno costituito il gruppo “Lavoro e Studio Diritti di Tutti – Unibo”: un gruppo apartitico e indipendente, nato per sollecitare il Rettore affinché prenda posizione contro l’obbligo del green pass e tuteli i propri dipendenti. L’11 ottobre, in concomitanza con lo sciopero generale del sindacalismo di base durante il quale, tra le numerose altre rivendicazioni, è stata richiesta l’abolizione dell’obbligo del green pass e le sanzioni correlate, una rappresentanza del gruppo ha inviato una formale “diffida e messa in mora collettiva relativa alle normative regolatrici del cosiddetto Green Pass” al Rettore e Direttore Generale dell’Università di Bologna. Nella diffida, presentata tramite l’avvocato Angela Kuntner, il personale ricorda quanto ormai evidente e noto a tutti e cioè che "tali normative creano una forte e sproporzionata discriminazione in danno di quei lavoratori che, in modo del tutto legittimo, non si sono sottoposti al vaccino anti Covid-19, costringendoli, per accedere al luogo di lavoro, ad eseguire a proprie spese un tampone ogni 48 ore. Si segnala inoltre il verificarsi di episodi gravi di lesione dell’integrità morale e della dignità dei dipendenti sottoposti al controllo del green pass. Tutto questo in contrasto con norme di rango comunitario, internazionale, costituzionale e nazionale che impongono al datore di lavoro di tutelare i lavoratori garantendone la sicurezza, la dignità, la privacy e vietando ogni discriminazione. I sottoscrittori della diffida avvertono l’Università che dovrà rispondere per le sue violazioni e parimenti dovranno rispondere i dipendenti chiamati ad eseguire tali norme, in quanto esecutori di un ordine illegittimo".
I rappresentanti del gruppo “Lavoro e Studio Diritti di Tutti – Unibo” diffidano l’Università affinché venga disapplicata l’illegittima normativa sul green pass o, in alternativa, qualora decidesse di perseverare nei controlli illegittimi, di:
- sottoporre a tamponi anche i colleghi vaccinati essendo ormai accertato il rischio che anche questi ultimi possano contagiare altri ed essere a loro volta contagiati,
- fornire gratuitamente i dispositivi di protezione (tamponi rapidi anche salivari) necessari per il rilascio del covid pass
- limitare i controlli al solo momento dell’accesso al posto di lavoro e non a qualsiasi ora e con modalità tali da tutelare la dignità e la riservatezza dei singoli lavoratori.
I sottoscrittori della diffida hanno concesso un termine massimo di 7 giorni a Unibo per rispondere e si sono resi anche disponibili ad un confronto con il Rettore o il Direttore Generale.