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Cronaca 15:09 | 04/04/2020 - Rimini

Imprese a rischio di non riapertura. Appello Confesercenti

Le piccole imprese stanno vivendo la crisi peggiore della loro storia, in particolare le attività di piccole dimensioni del commercio e del turismo, che sono state fra le prime ad essere chiuse e si trovano ormai senza ossigeno. Ci sono imprese che anche nel nostro territorio potrebbero non riaprire più ed è difficile ritenere che il bonus di 600 euro sia sufficiente a farle ripartire. Fabrizio Vagnini, presidente Confesercenti provinciale Rimini, chiede interventi rapidi per sostenere il tessuto imprenditoriale riminese, a partire dalla cancellazione di imposte e tributi nazionali e locali. “Stato e amministrazioni locali non vanno oltre la parola 'sospensione', ma è ora di parlare di 'cancellazione' vera e propria per Tari, Imu, passi carrai, Cosap per le attività chiuse. Allo stesso modo vanno cancellati gli affitti dovuti dalle imprese”.

"Bisogna inoltre intervenire subito con un’iniezione rilevante di liquidità", continua Vagnini. “Solo così le nostre attività potranno continuare a pagare fornitori e dipendenti nonostante i ricavi azzerati. Accogliamo positivamente il fondo creato dalla Regione e lo stanziamento da parte della Camera di Commercio a favore dei Consorzi fidi. E' un primo passo, ma bisogna mobilitare tutte le risorse possibili, mettendo in campo se necessario anche la CDP, e servono prestiti ponte. Chiediamo che anche le piccole siano incluse nelle misure per la liquidità, con finanziamenti pari almeno al 25% dei ricavi dell’anno precedente, con garanzia del Fondo Centrale. Servono misure straordinarie anche nei tempi: bisogna prevedere liquidità disponibile in meno di 15 giorni e restituzione a lungo termine, anche in 10 anni”.

Va fatta poi al più presto una pianificazione per ripartire. “Le emergenze sanitaria ed economica viaggiano su un doppio binario. Ci aspetta una stagione non facile ed è fondamentale creare fiducia nelle imprese e nelle famiglie cominciando ad ipotizzare gli step delle riaperture graduali, naturalmente garantendo sicurezza a esercenti e clienti. E' molto positivo, in questo senso, che la Regione Emilia-Romagna intenda estendere i tamponi, che potrebbero essere un 'patentino' per l'apertura delle attività”.

Occorre dare risposte subito, chiosa Vagnini. “Più il tempo passa, più sarà difficile ripartire e non basta un decreto per risolvere i problemi, perché i decreti vanno poi attuati concretamente. Noi come associazione stiamo facendo il massimo, ma ci siamo trovati in difficoltà, ad esempio, a trovare le marche da bollo per le pratiche della cassa integrazione perché le tabaccherie erano chiuse e sono state riaperte su nostra pressione. I servizi essenziali vanno fatti lavorare: studi commerciali, banche, poste... Certi adempimenti richiedono ancora una presenza fisica”.

Il presidente di Confesercenti provinciale Rimini chiude con un ringraziamento alla consigliera regionale Pd Nadia Rossi. “Ha donato il suo primo stipendio per l'emergenza all'Ausl, un gesto di sensibilità che speriamo sia di esempio”.