Gli uomini delle Volanti della Questura di Rimini, nella serata di ieri, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice delle indagini preliminari, dr.ssa Benedetta Vitolo, su richiesta del Sostituto Procuratore dr. Davide Ercolani, arrestando un uomo di 28 anni, residente a Rimini, ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti nei confronti del padre. L’attività della Polizia è iniziata dopo la querela sporta dall’interessato e soprattutto dopo un intervento effettuato in data 5 marzo 2019 da parte di una pattuglia delle Volanti della Questura di Rimini a seguito della segnalazione di una lite familiare. Nella querela sporta il 30 gennaio 2019 il padre dell’arrestato aveva infatti dichiarato che da circa 5 anni aveva lasciato l'abitazione dove conviveva con il figlio e si era trasferito in un'altra abitazione di sua proprietà, per sottrarsi alle ripetute aggressioni fisiche e verbali poste in essere dal figlio tossicodipendente, che avevano reso impossibile la convivenza. La ripetuta violenza del figlio tossicodipendente ha costretto il padre a rivolgersi in più occasioni al Pronto Soccorso e alle forze dell'ordine.
Nella querela il padre aveva in particolar modo riferito che in data 01.01.2019 verso le 02.00, a seguito di una discussione con il figlio, aveva cercato di allontanarlo con una spinta, ma l'indagato aveva reagito con estrema violenza, sferrandogli un pugno sul volto e un colpo all'anca con una scopa. Inoltre, tra i primi giorni di dicembre 2018 alla data della denuncia il figlio era riuscito a sottrargli il bancomat, senza peraltro utilizzarlo, la carta di credito, utilizzata per effettuare delle giocate on line, per l'importo di circa euro 2000,00, le credenziali per accedere al conto PayPal del padre, prelevando euro 2750,00, la carta di credito dello zio, utilizzata per prelevare circa euro 1000,00 allo sportello, e le credenziali per l'accesso all'home banking, utilizzate per effettuare ricariche per euro 3290,00 su una carta ricaricabile a lui intestata. Risultavano inoltre ulteriori prelievi e spese sul conto del padre per euro 3000,00 e su quello cointestato (padre-zio) per euro 3000,00, verosimilmente effettuati dal figlio senza autorizzazione. Infine la persona offesa aveva riferito che anche alla sua compagna erano stati sottratti gioielli, monete da collezione e denaro, a suo dire senz'altro per mano dello stesso figlio.
L’ultimo episodio risale invece al 5 marzo 2019, quando la Sala operativa della Questura aveva inviato una pattuglia per una lite in famiglia: per l'ennesima volta l’uomo arrestato ieri aveva richiesto altro denaro, oltre a quello già consegnatogli in contanti e consumato per esigenze futili.
La perquisizione personale immediatamente eseguita dava esito positivo, in quanto consentiva di rinvenire poiché nella tasca destra del giubbotto indossato dall’uomo la chiavetta USB che il padre riconosceva immediatamente come di sua proprietà. Il padre a quel punto ha raccontato inoltre la difficile convivenza con il figlio, tossicodipendente dall'adolescenza, attualmente in cura presso il SERT di Rimini. Oltre a ciò, il figlio era entrato anche nel tunnel della ludopatia, problematica che lo aveva indotto a pretendere sempre più soldi dal padre, arrivando anche, in più occasioni, a rubare; il padre in più occasioni aveva consegnato somme di circa 200 euro mensili, pretesi con prepotenza. Il primo furto che ha commesso nei confronti del padre è avvenuto nel mese di ottobre/ novembre 2018, quando è riuscito ad avere accesso al PC e mediante dei programmi che egli stesso ha installato, è riuscito ad accedere al suo Home banking e mediante la carta di credito e il conto Pay Pal, gli ha sottratto circa 6000,00 euro. L’uomo arrestato ieri ha poi commesso una serie di atti lesivi della integrità fisica e morale del padre, così da rendere abitualmente dolorose e mortificanti le relazioni con il figlio. Gli atti erano consistiti in particolar modo nell'ingiuriare, minacciare di morte, percuotere e spintonare reiteratamente il padre. In un'occasione, ha minacciato con un coltello da cucina, posizionandolo alla gola, proferendo nei suoi confronti la seguente frase: "t'ammazzo, da molto tempo voglio ammazzarti e prima o poi ci riuscirò", per tagliargli immediatamente dopo un ciuffo di capelli. L’uomo è stato condotto presso la locale Casa circondariale dove rimane a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.