Un fenomeno a cui è dedicato il progetto ‘Da spettatori a protagonisti’, promosso dal Gruppo SGR con la consulenza di Primula Lucarelli e in collaborazione con le scuole riminesi.
Il progetto nel 2022 s’è ampliato ulteriormente e coinvolgesessanta classi di otto istituti superiori con la new entry delle scuole medie. Complessivamente 1300 studenti riminesi.
Il dialogo fra studenti di età e grado scolastico diverso è un valore aggiunto dell’iniziativa che, proprio oggi nella giornata dedicata al contrasto del fenomeno, ha avuto un appuntamento importante.
Il coinvolgimento nella realizzazione di un prodotto finale è la sfida che il progetto di SGR assume con l'obiettivo di aiutare la prevenzione del bullismo nel delicato passaggio dalle medie alle superiori.
Questa mattina i ragazzi delle terze medie della scuola media Borgese hanno ospitato gli alunni della III A liceo linguistico Cesare Valgimigli per giocare a ‘Bulloinballo’ il gioco di gioco di società ideato dagli studenti e utile a dialogare sul fenomeno. Insieme, i 120 ragazzi ragazzi hanno anche indossato il ‘nodo blu’, simbolo della giornata.
Erano presenti le dirigenti scolastiche Sandra Villa e Lara Vezzola del Liceo Cesare Valgimigli e della scuola media Borgese, con i docenti Cinzia Tizzi e Leonardo Tartaglia.
“I dati nazionali su bullismo e cyberbullismo valgono anche per il nostro territorio – hanno detto – e purtroppo i mesi di didattica a distanza hanno inevitabilmente peggiorato la situazione. Sono mancati incontri e dialogo, gite scolastiche, lavori di gruppo. Sono aumentati i momenti di isolamento, si posta e non si parla, con l’illusione spesso di immaginarsi mimetizzati. Il progetto a cui abbiamo aderito ha anche il valore della verticalità: ragazze e ragazzi di età e grado scolastico diversi si confrontano su problematiche comuni. C’è un grande lavoro da fare anche per gli adulti per contrastare il fenomeno e le conseguenze”.
Scopo del progetto è stimolare i ragazzi a diventare protagonisti di fronte al bullismo, lasciando alle spalle la priorità di ‘combattere il fenomeno’, per abbracciarne una più efficace e preventiva: imparare a riconoscere i bullismi e dotarsi di competenze e strumenti per sfidarli e sconfiggerli, in un rapporto fra ‘pari’ e non affidandosi esclusivamente al ruolo di controllo esercitato dalla scuola o dalla famiglia.
Al proposito, l’Italia ha adottato, prima in Europa, una Legge (29 maggio 2017 n° 71 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo) che consente di inserire giovani autori di reati che l’ordinamento considera di rilievo penale, in un percorso di recupero con l’adozione di comportamenti precisi fino alla maggiore età.
I DATI
I dati nazionali, validi anche per il territorio riminese, fanno scattare un campanello dall’arme. L’Osservatorio Indifesa 2021 dice che 1 adolescente su 2 ha subito atti di bullismo lo scorso annoe, insieme al cyberbullismo, i due fenomeni sono tra i principali rischi percepiti dagli adolescenti. Le giovani generazioni sono molto consapevoli dei pericoli del web: ben 7 giovani su 10 dichiarano di non sentirsi al sicuro quando navigano in rete. A preoccuparli maggiormente è proprio il rischio di cyberbullismo (68,8%). Al di fuori del web, invece, il 50% degli adolescenti dice di aver paura di subire violenza psicologica e bullismo (44%).
Rispetto a questi due fenomeni Gruppo SGRgià da tre anni cerca, insieme alle scuole riminesi, di fare “barriera intelligente” attraverso il progetto ‘Da spettatori a protagonisti’.