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Cronaca 15:37 | 29/07/2022 - Rimini

Per il comitato di cittadini il Parco della cava sta diventando il Donbass della città

"Desideriamo portare a conoscenza dell’opinione pubblica la situazione di devastazione del Parco della Cava. Le ruspe sono all’opera, ma la strategia è quella spesso utilizzata dai politici. Essi lavorano nell’ombra per evitare che le malefatte diventino di dominio pubblico. Con la scusa del sottopasso pedonale nell’ambito dei lavori per la rotonda tra la Statale Adriatica e la consolare di San Marino accanto alla Polisportiva Garden vengono nottetempo segnati con delle croci sempre più alberi destinati all'abbattimento in modo da spianare la strada alle gettate di cemento".

Inizia così un nuovo intervento dei residenti del comitato “Cittadini per il Parco della Cava di Rimini”.

"Nessun contatto con i cittadini - si prosegue -  nessun progetto comunicato alla popolazione, solamente alcuni schizzi generici su pagine internet disperse sul web. Ammassano ruspe e scavano trincee senza dare la possibilità alle persone di rendersi conto di ciò che sta per accadere. Parliamo di alberi secolari, piante che sono sopravvissute ai bombardamenti degli alleati e che vengono minacciate dall’amministrazione pubblica di Rimini. Li vedete i politici, potete capire. Proprio in questi giorni stanno spuntando nei programmi televisivi come funghi. Soprattutto li sentite parlare. Li ascoltate mendicare consenso elettorale, smerciare promesse, garantire che ognuno di loro ha l’unico modo di risolvere i problemi. Basta che li votiate. Poi non li vedrete più. Non li troverete ad osservare i cantieri con le le mani incrociate dietro la schiena perché hanno altro da fare. Siamo solo noi costretti ad osservare attentamente l’operato dell’impresa edile che ristruttura il nostro piccolo appartamento. Lo facciamo per controllare che i lavori vengano svolti al meglio e lo facciamo perché è casa nostra. Loro no, loro non sentono Rimini casa propria. Inviano plotoni di operai e schiere di ruspe, scavano trincee e nel migliore dei casi ci raccontano che, nonostante siano molto dispiaciuti, la guerra era inevitabile".