“Dal mio punto di vista, quello dell’agricoltura, ci sono molte croci e qualche delizia”. Sandro Santini è il titolare dell’azienda agricola Santini di Passano di Coriano, 28 ettari complessivi. “Se fosse solo una questione di spazi – prosegue entrando nel solco scavato la settimana scorsa da suo zio Enrico – per la ripartenza noi ne abbiamo a dismisura. Noi siamo quelli che possiamo garantire un certo tipo di aiuto. Ma come? Sento tanti bei discorsi, ma ancora nessuno ci ha detto in senso compiuto come ripartire. Con un Pil che crollerà del 15% abbiamo un’idea di quello che succederà? E, se ce l’abbiamo, pensiamo di riprendere tutto com’era prima? Secondo me bisogna ripensare completamente al nostro modello di sviluppo. L’economia non può partire com’era prima del virus. Ma, ripeto, se l’azienda agricola può essere utilizzata dai ristoratori che non hanno gli spazi o debbono diminuire i coperti per forza di cose perché no? I clienti vengono a mangiare in campagna, sarebbe bellissimo. Va studiato per bene, ma si può fare”.
Ma il nodo centrale resta quello dell’economia. ”Le prospettive debbono essere precise – insiste Santini – occorrono incentivi piuttosto che l’erogazione di denaro che poi si deve comunque restituire. I finanziamenti sono troppo a breve scadenza. I 25mila euro che io chiesto debbono essere restitutiti in 6 anni che non è male per il mondo normale ma per l’agricoltore è un problema serio. Quando io presi l’azienda in mano l’arco temporale di un finanziamento, di un investimento, di un prestito erano molto più ampi. E non riesco a capire perché quelle stesse condizioni non possano essere ripristinate oggi in un momento così drammatico. E’ qui che si deve intervenire, aiutare in modo che l’imprenditore, il ristoratore, l’agricoltore possano riuscire a farcela. Altrimenti si vive il dramma che stiamo vivendo: molti chiudono, altri lo faranno”.
“L’azienda agricola – conclude – è una possibilità in più. Tutto il mondo della ristorazione può sfruttare al meglio la location in campagna. Con regole e chiarezza si può certamente dare sviluppo all’idea. Anche le spiagge potrebbero essere una risorsa in più dal punto di vista degli spazi, ma la normativa attuale pone troppi ostacoli. Insisto sulla chiarezza delle prospettive e degli incentivi. Poi possiamo fare tutto. Il rischio un imprenditore lo calcola, ma non può farlo alla cieca”.
Rurali sempre.