Continua la collaborazione tra il Centro di Residenza Emilia-Romagna e il Premio Scenario per accogliere e sostenere nel loro processo di ricerca gli artisti vincitori e segnalati dal Premio che compongono la Generazione Scenario. L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino accoglie in residenza artistica fino all’11 dicembre la compagnia Usine Baug, che si è aggiudicata quest’anno il Premio Scenario Periferie. La compagnia lavorerà alla ricerca e composizione dell’opera Topi con cui hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento. Al termine della residenza si terrà una prova aperta al pubblico nella giornata di venerdì 10 dicembre alle ore 21 al Teatro Dimora di Mondaino. Ingresso a contributo libero, prenotazione obbligatoria tramite mail: [email protected] in cui indicare nome, cognome, n° posti, contatto telefonico (l’accesso in teatro è consentito solo a spettatori muniti di Certificazione Verde COVID-19).
Topi racconta i fatti del G8 di Genova attraverso un dettagliato lavoro di ricerca che ha coinvolto chi quei giorni c’era ma anche chi non c’era e nella testa ha solo frammenti confusi di cosa accadde. Tutti i testi e le testimonianze utilizzate provengono da interviste, archivi storici, documentari e da centinaia di racconti letti e ascoltati. Attraverso il gioco delle metafore e delle doppie immagini, l’aderenza storica si intreccia all’invenzione scenica per raccontare, a modo nostro, una delle ferite più gravi della recente storia italiana. In Topi realtà e finzione, ricostruzione storica e invenzione scenica procedono parallelamente, come fossero una il riflesso dell’altra. La ricostruzione storica è affidata a due narratori che ripercorrono i fatti di Genova attraverso testimonianze orali, registrazioni e ricostruzioni audio. Ma la funzione dei narratori non è solo quella di dare voce alle memorie, essi producono e modellano una storia tutta loro: quella di Sandro Canepa, pura invenzione per raccontare Genova in un altro modo. Il signor Canepa è un’allegoria, una trasposizione nell’immaginario di ciò che potrebbe essere successo e grazie a questa sua lontananza dai fatti permette di addentrarsi nei meccanismi profondi che agivano in essi. I due piani narrativi si contrappongono anche per il tipo di linguaggio adottato: da un lato il fluire della parola per ricostruire memorie e punti di vista, dall’altro il silenzio dell’azione che apre a interpretazioni e letture personali.
Per approfondimenti: www.usinebaug.com