“Siamo ovviamente concordi sulla necessità di finanziare progetti per giovani, adolescenti e preadolescenti, animati da tante buone intenzioni, ma con un distinguo: siamo fortemente contrari ad applicare in questo ambito la legge regionale 15/2019 sull’omotransnegatività, siamo contrari alla stravagante idea di “aggiornare operatori socio-sanitari, insegnanti ed educatori” in questo senso o di promuovere l’identità di genere, come indicato negli “obiettivi generali”. L’identità di genere è quel concetto che tutti hanno meglio conosciuto in questi mesi, perché contenuto all’art.1 del Ddl Zan. Un concetto per cui uno non sarebbe più maschio o femmina in base al suo inconfutabile dato naturale, ma quello che si percepisce, quello che si sente di essere al momento. Un costrutto ideologico per cui esisterebbe una quantità in continua crescita ed indefinita di nuovi generi che vanno di fatto a sostituire un dato di realtà, un dato biologico. Sono uno strenuo difensore della libertà di educazione e rimarco anche oggi per questo che l’educazione deve essere prerogativa della famiglia, non dello Stato”. Così il consigliere regionale della Lega, Matteo Montevecchi, sul bando della Regione Emilia-Romagna da 600mila euro per sostenere le attività di organizzazioni di volontariato, associazioni, parrocchie e cooperative sociali rivolte ad adolescenti e preadolescenti messi in particolare difficoltà dalla pandemia. Lo stanziamento delle risorse, rivolte soprattutto al contrasto del ritiro sociale e dell’abbandono scolastico, ha ricevuto parere favorevole dalla Commissione Cultura, con il voto favorevole di Pd, ER Coraggiosa, Lista Bonaccini e la non partecipazione al voto di Lega e Forza Italia.
Cultura
20:13 - Riccione