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Cultura 13:25 | 29/11/2023 - Romagna

"Voci dai fondi. La Biblioteca raccontata”- Cultura ebraica a Rimini nel 500: frammenti manoscritti e il Sefer Col Bo stampato da G. Soncino

Nel 1520 il più importante e rinomato stampatore ebreo del XVI secolo, Gerschom Soncino, si stabilì a Rimini e vi rimase per sette anni, prima di emigrare nell’Impero Ottomano. Gershom appartiene ad una famiglia, inizialmente denominata "da Spira", che dalla Germania si trasferisce in Italia a inizio Quattrocento per poi insediarsi a Soncino, in Lombardia, dove l'attività finanziaria esercitata in origine viene abbandonata, intraprendendo quella della stampa nella seconda metà del Quattrocento. A inizio Cinquecento l'attività tipografica di Gershom Soncino è itinerante, attestata in località adriatiche, a Rimini è presente dal 1520 al 1527, tra i primi tipografi della città, definito dal Consiglio cittadino, a cui chiede la concessione ed il previlegio per la sua attività, "Maestro egregio impressore di libri".

Qui si trovò circondato da una comunità ebraica ricca per cultura e attività economiche, centrale nel connettere insieme il nord e il sud della penisola. Qui stampò numerosi libri in ebraico, latino e volgare, lasciando le ultime tracce della sua presenza in Europa occidentale. Nuove ricerche hanno permesso di ritrovare due volumi della sua produzione ebraica riminese e ci danno l’occasione, giovedì 30 novembre alle ore 17 nella Sala della Cineteca, di fare il punto sulla presenza ebraica a Rimini attraverso: la presentazione della documentazione lasciata dalla comunità con l’intervento di Guido Bartolucci La presenza ebraica a Rimini nel 500; i frammenti ebraici ritrovati negli archivi e biblioteche della città con il contributo "Books within Books": frammenti di manoscritti ebraici in archivi e biblioteche di Rimini di Emma Abate e soprattutto l’attività dello stesso Soncino, ‘il più grande stampatore ebreo che il mondo abbia mai conosciuto’ con l’intervento di Anna Teresa Celli dal titolo Gershom Soncino, stampatore ebreo a Rimini.

Emma Abate è professore Associato presso l'Università di Bologna, insegna storia e cultura ebraica e Storia del libro ebraico. Esperta di manoscritti ebraici, si occupa in particolare dello studio della tradizione magica e cabbalistica. Dal 2014, coordina il progetto europeo Books within Books. Hebrew Fragments in European Libraries volto a identificare e catalogare frammenti di manoscritti riutilizzati in legature e coperte. Dal 2022 è la responsabile scientifica (presso l'IRHT, CNRS) del progetto di studio e catalogo di manoscritti ebraici BiNaH: Bibliothèque nationale "Hebraica", manuscrits hébreux à Paris.

Guido Bartolucci è professore associato di Storia moderna presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna. I suoi studi si concentrano sull’interesse cristiano per la tradizione ebraica in età moderna. Tra le sue pubblicazioni: La repubblica ebraica di Carlo Sigonio. Modelli politici dell’età moderna (Olschki 2007); Vera religio. Marsilio Ficino e la tradizione ebraica (Paideia 2017) e l’edizione critica del De Christiana religione di Marsilio Ficino (Edizioni della Normale, 2019).

Anna Teresa Celli ha conseguito il Baccalaureato in Scienze Religiose con una tesi di Storia delle Religioni ad indirizzo Ebraico. Ha conseguito attestato ai Corsi di Ebraico Biblico di I e II livello. Attualmente è studente ordinario al Corso specialistico di alta formazione in Arte Sacra. I suoi studi e ricerche sull’arte religiosa medievale e rinascimentale sono rivolti ai primordi della stampa a caratteri mobili e i libri a stampa antichi, in particolare la stampa ebraica. Alle spalle ha un’esperienza lavorativa ultratrentennale nell’ambito della stampa e dell’editoria.

Ingresso libero

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