Sono andati persi investimenti di risparmiatori che volevano diversificare comprando diamanti come beni rifugio dopo il fallimento di una delle società broker. Nel Riminese sono una decina tra albergatori, calciatori e professionisti nei guai per un totale di circa 1 mln di euro. Le società vendevano diamanti al pubblico attraverso grandi banche italiane come MPS, BPM, Unicredit, Intesa San Paolo che ottenevano una commissione del 10-20% con 10, 20mila pietre vendute ogni anno. Sembrava l’investimento esentasse perfetto dopo la crisi bancaria internazionale del 2008. Sono arrivate però sanzioni dall’Antitrust per vendita a prezzi superiori al mercato e proteste dei risparmiatori che si sono resi conto di poter rientrare dell’investimento solo a diamanti piazzati. Le Banche, sollecitate anche dalla Lega Consumatori hanno iniziato a risarcire direttamente rivalendosi sulle società fino al fallimento di IDB Intermarker Diamond Business. Ora chi ha lasciato i brilli in custodia dovrà rivendicarne la proprietà al curatore fallimentare per non perdere il diritto.
C.B.