"Le parole del presidente della Provincia Santi non sono di certo di conforto sul TRC. I mezzi elettrici tanto attesi e promessi in arrivo dall’Olanda non li vedremo nell’immediato, il MetroMare ripartirà a fine estate o addirittura in autunno. Il battesimo doveva essere l’adunata degli Alpini, poi la scusa del Covid-19 ha cambiato i piani. Il servizio infatti è ancora sospeso e lo sarà per diverso tempo. Inoltre, durante il tempo di attività della Metro, non si è riusciti ad intercettare l’utenza che in precedenza ha utilizzato la linea 11 che, tra l’altro, ha continuato il proprio servizio anche se le promesse erano ben altre, ovvero la sospensione. I costi di gestione ordinaria, inoltre, sono stati mastodontici. Il TRC indebita i cittadini perché i costi della sua gestione sono e saranno in buona parte a carico della comunità della provincia di Rimini. Infatti, circa il 65% dei costi del trasporto pubblico urbano sono provenienti da tasse. Quindi, per tutti gli anni a venire, i costi di gestione del TRC saranno a carico della comunità, prevalentemente attraverso la tassazione e solo in minima parte proverranno dalla vendita dei biglietti pagati dai passeggeri. Gli stessi 42 milioni di euro stanziati dal CIPE provengono comunque dai cittadini stessi. Secondo il mio parere a questo punto sarebbe meglio utilizzare il tratto del Metromare ad uso pista ciclabile affinché quest’opera venga utilizzata per qualcosa di veramente utile, un'opera esageratamente dispendiosa, non condivisa, non voluta dai cittadini e strategicamente inutile".
Luca Campisi portavoce Popolo della Famiglia-Riccione