Siamo tutti concordi nel dire che il Coronavirus è malattia seria, che uccide anzi tuttora i morti sono troppi ogni giorno. Ma credo che sia la psiche delle persone che è giunta al capolinea della resistenza. Veniamo da tre mesi di lockdown primaverile molto serrato in cui tutte le nostre libertà ci erano state tolte. E' servito a ridurre temporaneamente la pandemia ma è bastato un minimo allentamento estivo perché la malattia ricominciasse quasi come prima. Con questo nuovo lockdown la solitudine di molte persone è quasi insopportabile, per molti non c’è più lo sfogo del lavoro di cui sono appassionati perché è quasi tutto chiuso. Aumenta per forza di cose l’instabiltà psichica, la disponibilità nei confronti dell’altro è ridotta perché sono troppi i pensieri che ci avvolgono, familiari, economici. I più giovani fanno fatica a incontrarsi e si dedicano al rapporto virtuale con gli amici. Abbiamo bisogno di rivederci, di riabbracciarci. Speriamo sia presto.
dott. Alessandro Bovicelli