I nostri genitori ci hanno insegnato a custodire le imprese, gli alberghi e gli stabilimenti balneari innovando piano piano, perché "andava bene così", dato che la domanda cresceva ogni anno. Con questo modo di fare impresa avevano superato la crisi degli anni '30, quella del dopoguerra e quella della mucillagini. Non immaginavano però che la condizione di benessere, su cui ci saremmo cullati per anni, si sarebbe interrotta a causa del "Cigno Nero" perché anche loro credevano che tutti i Cigni fossero bianchi. Invece il "Cigno nero", cioè l'imprevedibile, è arrivato dando il via ad una crisi economica, più grave di quella iniziata nel 2008, perché coinvolge tutti. Dalle difficoltà bisogna uscire e gli italiani hanno maggiori capacità rispetto agli altri cittadini europei per cui dobbiamo cogliere l'opportunità e “ricostruire” lo Stato riformando alcuni istituti: approvare subito la riforma fiscale, la riforma del codice degli appalti, la riforma della PA e della Magistratura e costruire progetti a breve, medio e lungo termine anche con programmi di sviluppo che interessino l'Europa da finanziarsi con bond da essa emessi. Per costruire questi progetti occorre una imprenditoria coraggiosa e Partiti che sappiano ripulirsi degli "ignoranti" di economia e degli “invidiosi” per perseguire una politica che favorisca gli investimenti e sappia avviare processi produttivi capaci di rimettere in moto il ciclo economico. Occorre più che mai un Governo “capace”, che sposi la sburocratizzazione e che metta, davvero al centro l'impresa e l'uomo per una efficace ricostruzione. E' inimmaginabile far ripartire il Paese con il reddito di cittadinanza oppure con 600 € messi in tasca alle partite Iva perché entrambe le misure sono palesemente inutili per la crescita dell'economia. Occorrono risorse finanziarie per interventi strutturali che facciano riconquistare alle nostre imprese la competitività persa oltre ad una diminuzione delle imposte accompagnato da una fiscalità leggera come in altri Paesi europei. Occorre, da subito, favorire la messa in campo del capitale privato con il rinnovo delle concessioni governative, del condono fiscale, previdenziale ed edilizio oltre alla cantierizzazione delle Grandi Opere da effettuarsi entro la fine del mese di aprile. Bisogna ripartire da una politica e da una economia etica, con una classe dirigente, che insieme alla scuola, sappia consegnare al popolo una educazione al vero, al bene ed al bello. Vanno recuperate le intelligenze ingiustamente "rottamate", superando ogni conflitto tra "vecchio e nuovo" chiedendo proprio agli anziani di guidare i giovani verso al futuro perché è là che dovremo passare il resto della vita. Ed è proprio per il futuro che serve investire in intelligenza artificiale, nella tecnologia, nella aeronautica spaziale e nella ricerca scientifica. E allora lavoriamo insieme per ridurre la burocrazia e promuovere, già a livello locale, una amministrazione "smart", da subito, totalmente informatizzata, che favorisca lo smart working, a bassa fiscalità locale, riscrivendo in un mese il Rue riduncendolo a poche ed essenziali norme, lasciando il cittadino libero di investire e gli imprenditori liberi di sviluppare le loro aziende. Il Sindaco abbia il coraggio di rimuovere gli assessori che si sono rivelati incompetenti come ad esempio quello all'innovazione tecnologica che in questi anni non ha contribuito a migliorare l'amministrazione comunale. Dobbiamo avere la forza di resuscitare un Paese ed un Comune che sono morti, non di Coronavirus, ma di burocrazia, di sacrifici, di rischi, di incertezze e di oppressione tributaria e fiscale avendo, fino ad oggi, punito, ingiustamente, l'intraprendenza, lo sviluppo e la ricchezza degli imprenditori e dei cittadini. Una abitudine, questa, ancora difficile da cancellare anche da parte di questo governo, M5Stelle- PD, che da un lato ti regala 600 €, ma dall'altr proroga di due anni la possibilità di eseguire gli accertamenti fiscali per non pregiudicarsi la possibilità di riprendersi ciò che, in questo momento, promette di dare. No così non va, così non si cambia non si può lasciare tutto come era prima. Per cambiare occorre coraggio, il "Cigno nero" lo può dare, ma è indispensabile cambiare la classe politica locale e nazionale e nell'attesa bisogna che l'imprenditoria locale, quella che non ha dimenticato i canoni dell'etica e, quindi, non sia alla ricerca soltanto del proprio tornaconto, si faccia avanti per elaborare i progetti per una “economia civile” (Stato, mercato e comunita') che sappia impiegare correttamente le risorse che saranno messe a disposizione dal nostro Governo e dall'Europa.
avv. Marzio Pecci