"Egr. Direttore
Nell'ambito della discussione sulla violenza di genere, è emerso un argomento che lega la crudeltà verso gli animali a indicatori di pericolosità sociale. Tale collegamento merita un esame critico, poiché rischia di strumentalizzare le sofferenze degli animali per sostenere una narrativa che potrebbe avere fini ulteriori, inclusi quelli ideologici.
La crudeltà verso gli animali è, senza dubbio, un grave problema che riflette una mancanza culturale profonda nel riconoscere e rispettare la sentienza e i diritti di questi esseri viventi. Tuttavia, legarla troppo strettamente alla violenza di genere può ridurre la comprensione del problema a una singola dimensione, trascurando così la complessità e la pervasività della violenza negli ecosistemi umani e non umani.
Un approccio più equilibrato e olistico dovrebbe riconoscere che mentre gli animali possono essere utilizzati come strumenti di potere e controllo in contesti di abuso domestico, il maltrattamento degli animali è un fenomeno che trascende le questioni di genere e si radica in una cultura di violenza e dominio che affligge la nostra società a livelli più ampi.
Inoltre, considerare specifiche azioni di maltrattamento come indicatori universali di violenza di genere può portare a generalizzazioni eccessive che non tengono conto delle sfumature individuali. Proprio come non tutti coloro che commettono atti di crudeltà animale diventano aggressori di esseri umani, non tutti coloro che commettono atti di vandalismo, come il rigare una macchina o danneggiare proprietà, necessariamente esibiscono comportamenti violenti in altri contesti. Questi atti, sebbene possano essere espressioni di rabbia o frustrazione, non dovrebbero essere automaticamente interpretati come precursori di violenza di genere.
Chiedo quindi una riflessione più profonda e un'azione più consapevole, dove la lotta contro la crudeltà animale e la violenza di genere procedano di pari passo, senza che l'una sia usata per minimizzare o amplificare l'altra. Solo così possiamo sperare di costruire un futuro in cui sia gli esseri umani sia gli animali possano vivere liberi da abusi e violenza".
Dott. Fabio Vergoni Medico Veterinario Comportamentalista