"In tema di contrasto alla criminalità organizzata a Rimini va posta attenzione su tre problemi: il riciclaggio, il riciclaggio ed il riciclaggio". Il Sostituto Procuratore della DDA di Ancona Dott. Daniele Paci lo ha affermato partecipando martedì 11 luglio all’iniziativa SPI e CGIL Rimini “Legalità e sicurezza urbana: beni comuni” che si è tenuta nel Salone “Adriano Polverelli” della Camera del Lavoro Territoriale di Rimini
In apertura dei lavori è stata proiettata la video inchiesta “Rimini contro le mafie” alla presenza di Mirco Paganelli, il giornalista che l’ha realizzata e che ne ha introdotto la visione, sottolineando come il suo lavoro si inserisca in un percorso di approfondimento e divulgazione per la conoscenza ed il contrasto del fenomeno mafioso in un territorio – quello della provincia di Rimini – da sempre appetibile per il radicamento della criminalità organizzata. La proiezione è stata preceduta dall’introduzione alla giornata a cura della Segretaria Generale SPI CGIL Rimini Meris Soldati che nel suo intervento ha affermato che il tema della legalità e della sicurezza urbana va affrontato nella trasversalità degli aspetti che implica. Non è infatti possibile parlare di sicurezza urbana senza affrontare i problemi socio economici di un territorio, come non si può parlare di legalità senza affrontare gli aspetti legati al lavoro. Per queste ragioni legalità e sicurezza urbana sono beni comuni: perché oggi riguardano tutti gli aspetti del fare sindacato e tutti coloro che il sindacato rappresenta.
L’intervento del Sostituto Procuratore della DDA di Ancona – Il Dott. Daniele Paci nel suo intervento ha sottolineato lo stretto legame esistente tra difesa dei diritti dei lavoratori e contrasto alle mafie, per le quali il sindacato è un nemico. In un passaggio del suo discorso ha infatti richiamato l’importanza del fatto che si denuncino vicende anomale e sospette nella gestione dei rapporti di lavoro, in un’ottica di fiducia tra lavoratori e sindacato e tra sindacato con forze dell’ordine e magistratura. Con riferimento al territorio riminese il Dott. Paci si è soffermato sul reato di riciclaggio che, secondo i dati della Regione Emilia-Romagna elaborati dall’Osservatorio Legalità della Provincia di Rimini, risultano in 25 casi nel 2019 (ultimo dato disponibile) contro i 4 del 2010. Secondo il magistrato si tratta di numeri da non sottovalutare, tanto che così ha evidenziato l’importanza e la preoccupazione che riveste questo reato: “In tema di contrasto alla criminalità organizzata a Rimini va posta attenzione su tre problemi: il riciclaggio, il riciclaggio ed il riciclaggio.”
La tavola rotonda “Legalità e sicurezza urbana: beni comuni” – Durante la tavola rotonda moderata dal giornalista Mirco Paganelli di Teleromagna Ivan Cecchini (Coordinatore dell’Osservatorio Legalità Provincia di Rimini) ha esposto il concetto secondo il quale “non c’è azione di contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata senza conoscenza”, in questo modo affermando l’esigenza che siano rese disponibili quante più informazioni possibili sui reati e sulla presenza di fenomeni criminali in riviera. Fenomeni criminali che, secondo Alice Parma (Sindaca di Santarcangelo di Romagna e Consigliera delegata alla legalità della Provincia di Rimini), devono vedere impegnati con pari forza sia i piccoli che i grandi Comuni. Secondo la Sindaca di Santarcangelo di Romagna, inoltre, in tema di ricostruzione post-alluvione serviranno risorse per il funzionamento delle amministrazioni locali e servirà un “tempo della legalità”: quel tempo necessario affinché le opere si facciano bene ma con i tempi che servono a respingere gli appetiti mafiosi. Per il Comune di Rimini è intervenuta l’Assessora Francesca Mattei che ha posto l’attenzione sulla centralità della formazione a partire dalla scuola e della cultura della legalità nel mondo giovanile, ricordando che in questi giorni è stato ospite a Cartoon Club il testimone di giustizia Ignazio Cutrò e di come questo tipo di iniziative servano a sviluppare l’interesse dei giovani. Roberto Battaglia (SPI CGIL Rimini) ha invece posto l’attenzione su due aspetti: l’esigenza che le parti sociali – ora escluse - entrino come parti firmatarie attive nei patti per la sicurezza avanzata e integrata sottoscritti solo da Prefettura e Sindaci. Inoltre anche in provincia Rimini si pone l’esigenza che sia istituito il prima possibile in Prefettura il tavolo provinciale permanente per i beni e le aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata. Il nostro territorio infatti su 55 beni confiscati ne vede ancora 23 da destinare. Raffaele Atti (Segretario Generale SPI CGIL Emilia-Romagna) ha sottolineato l’impegno dello SPI CGIL sui temi della legalità ed in particolar modo nel portare questi aspetti all’interno della contrattazione sociale territoriale. Contrattazione sociale territoriale sulla quale, infine, Isabella Pavolucci (Segretaria Generale CGIL Rimini) ha ribadito l’intenzione della Camera del Lavoro Territoriale di inserirvi i temi della legalità e della sicurezza urbana in quanto beni comuni. Nei prossimi giorni infatti CGIL Rimini avvierà un percorso partecipativo, aperto a delegati ed attivisti sindacali, che porterà alla costruzione delle piattaforme rivendicative della contrattazione sociale. In un passaggio legato agli strumenti concreti per la lotta alla criminalità organizzata, la Segretaria Generale della CGIL di Rimini ha ricordato come sia necessario rendere pienamente operativi tutti i tavoli di monitoraggio previsti dai protocolli per la legalità sottoscritti in provincia di Rimini e che è urgente l’adesione di tutti i Comuni al protocollo “anti evasione fiscale” dell’Agenzia delle Entrate.
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