"Da lunedì 26 molte attività sono finalmente ripartite, il che è una notizia positiva per l’economia del nostro territorio e che ci auguriamo sia definitiva e non soltanto una parentesi. La ripresa però non è stata uguale per tutti. Penso, ad esempio, ai ristoranti che non hanno potuto riaprire le porte ai clienti perché privi o impossibilitati ad avere spazi esterni, quali terrazze, dehors o giardini, dove al momento è limitato lo svolgimento del servizio di somministrazione. Ovviamente tra chi non ha potuto riaprire c’è rabbia e tanta amarezza a causa di questo limite non marginale. Alla luce di tale problema, ritengo che da parte del Governo centrale debba esserci un forte sostegno verso questi ristoranti e locali che continuano a rimanere chiusi. Un aiuto consistente sia per quanto riguarda il rafforzamento dei ristori sia per quanto riguarda l’abbattimento dei costi fissi che gravano sui bilanci. È sacrosanto che chi ancora non è rientrato al lavoro a causa di questioni che non possono essere considerate una colpa, sia supportato il più possibile con misure concrete dallo Stato e dalle istituzioni. Evitare che chiudano altre attività e che intere famiglie si ritrovino disoccupate dev'essere l’obiettivo primario.
Un altro punto fondamentale è poi quello di mettere in conto l’azzeramento della tassa di occupazione di suolo pubblico non solo per quest’anno ma anche per gli anni a venire, proprio perché, purtroppo, il calo di fatturato con cui gli imprenditori si sono dovuti scontrare fin dall’inizio della pandemia, si farà sentire anche in futuro".
Emma Petitti