Se vi è una violenza particolarmente odiosa è quella esercitata contro i deboli e gli indifesi. Le notizie che arrivano su una casa per anziani sequestrata a Rimini e gestita da una cooperativa che ne ha in gestione anche una a Santarcangelo sono terribili. Le testimonianze che emergono dalla stampa locale fanno rabbrividire: case famiglia che diventano lager, luoghi di sofferenza dove agli anziani veniva razionata addirittura l’acqua per evitare di “riempire” i pannoloni. E allora, oltre al doveroso lavoro degli inquirenti, che sapranno fare luce su quanto accaduto individuando i responsabili di tali orrori, è necessario aprire una serissima riflessione sui controlli che evidentemente sono mancati in queste strutture. L’Ausl della Romagna li aveva effettuati? Con quale cadenza e periodicità? Le strutture, una volta notificate al Suap, vengono infatti controllate dal dipartimento di competenza. E’ necessario inoltre appurare se la cooperativa in questione fosse stata regolarmente accreditata secondo gli standard regionali.
Infine sarebbe interessante sapere cosa intende fare al riguardo la dirigenza della Ausl Romagna: il dottor Saverio Lovecchio, già direttore sanitario della Ausl di Rimini e dirigente di riferimento della prevenzione e il dottor Marcello Tonini, direttore generale della Ausl Romagna, come hanno intenzione di agire? Intendono porre in essere azioni nel merito o semplicemente aspettare gli esiti delle indagini? Credo sia doveroso, a questo punto, che tutti gli enti preposti, Ausl e Regione, condannino senza se e senza ma questi terribili episodi, che assumano gli adeguati provvedimenti di competenza e che dicano chiaramente che potenzieranno i controlli al massimo per evitare, in futuro, il ripetersi di questi orrori.
Simona Vietina, deputato di Forza Italia