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Microaree destinate alle famiglie sinti addio. La parola fine ad uno dei progetti più contestati dell’era Gnassi è stata ufficialmente scritta ieri sera in Consiglio comunale. Quattro anni e mezzo di battaglie, con le opposizioni e i Comitati ProRimini, Viserba e Orsoleto in prima linea a sostenere il disappunto e la protesta di tantissimi cittadini delle zone interessate. Ed ora l’impegno, preso ufficialmente dalla Giunta rispetto ad un ordine del giorno presentato da tutta la minoranza, di non dare seguito alla creazione di microaree in qualsivoglia parte della città.
Ma allora dove finiranno i nuclei familiari ed i rumeni destinati a traslocare dal campo nomadi di via Islanda? L’impegno è quello di soluzioni abitative in alloggi convenzionati reperiti da Acer sul libero mercato evitando che nello stesso immobile siano ospitate più di due famiglie sinti e che la distribuzione sia territorialmente sufficiente.
Aldilà del gioco delle parti politiche, si chiude così una vicenda spinosa che è arrivata ad assumere livelli di scontro molto pericolosi con prese di posizioni pubbliche, proteste clamorose, bugie, diatribe accesissime durante assemble ed incontri organizzati all’uopo.
Resta un nodo da sciogliere: quello dei soldi. Tanti quelli impegnati dall’amministrazione comunale al fine di istituire tali microaree. Ed ora chi paga?
