“Evitare senza meno una guerra dei cieli che non serve alla Romagna. Le rassicurazioni dell’Assessore al Turismo del Partito Democratico Corsini sono insufficienti. Trovare un’armonizzazione delle strategie dei due aeroporti romagnoli, strada da seguire è cooperazione per evitare suicidio collettivo”. Interviene così il Consigliere Regionale della Lega riminese Matteo Montevecchi, in merito all’acceso dibattito sugli aeroporti che tiene banco in questi ultimi giorni. È da poco tornato in pista, infatti, l’aeroporto “Ridolfi” di Forlì dopo 8 anni, scatenando perplessità in merito ai voli.
“L’aeroporto “Fellini” di Rimini è da sempre una infrastruttura strategica fondamentale per l’economia del nostro territorio. Anche per questo, il fallimento di Aeradria fu una delle più grandi catastrofi economico/finanziarie per la nostra riviera. Una classe dirigente degna di questo nome avrebbe difeso con tutte le sue forze una tale ricchezza, ma così non è stato” afferma Montevecchi. “È evidente che ora un fattore che desta una certa preoccupazione – sottolinea Montevecchi – riguarda il fatto che l’aeroporto “Ridolfi” di Forlì operi ben 11 dei 34 voli dell’aeroporto “Fellini” di Rimini. Ciò significa che andranno a sovrapporsi 1/3 delle rotte. Occorre davvero poco per capire che non possiamo ridurre il tutto ad un derby tra Rimini e Forlì. Visto dalle grandi capitali europee e mondiali, Rimini e Forlì potrebbero essere considerati 2 aeroporti della stessa grande città, come Stansted o Gatwick a Londra, occorre quindi ragionare in una visione strategica d’insieme come sistema Romagna e ciò si traduce nell’andare a cercare nuovi collegamenti con altri stati, piuttosto che concentrarsi sugli stessi voli, essendo a soli 50 km di distanza da un altro aeroporto strategico come il nostro di Rimini”. Certamente non bastano le minimizzazioni e le finte rassicurazioni dell’Assessore regionale al Turismo del Partito Democratico, Andrea Corsini, che si è manifestato ‘non particolarmente preoccupato della competizione tra gli aeroporti’, rifugiandosi dietro il mantra ‘gli scali sono gestiti da operatori privati, la Regione non ha alcun tipo di competenza sulla gestione’, poiché – ricorda Montevecchi – anche se sono gestiti da privati, svolgono un servizio pubblico altamente strategico per tutta la comunità e la Regione dovrebbe preoccuparsi di evitare una inutile guerra dei cieli che danneggerebbe solamente la Romagna. Corsini non può quindi limitarsi a parlare di ‘vocazioni diverse’ dal momento in cui tanti voli sono gli stessi”.
“Mi associo alla preoccupazione delle categorie economiche e del comparto turistico e anche se l’Assessore Corsini ha già fatto sapere di “non ritenere percorribile la strada di un tavolo comune attorno a cui sedersi per non pestarsi i piedi”, resto comunque convinto che questo incontro tra le due società debba esserci al più presto, chiediamo quindi agli imprenditori coinvolti di mettersi intorno al tavolo ed immaginare un grande progetto per la Romagna e i romagnoli, per chiarire quale sia la vocazione di Rimini e quale sia quella di Forlì e cercare di trovare un’armonizzazione delle strategie dei due aeroporti romagnoli che conduca ad una intesa in merito all’ambito e al raggio d’azione dell’aeroporto di Forlì “Ridolfi”, seguendo la strada della cooperazione e per non andare incontro ad una sorta di suicidio collettivo”.
“Avendo ben chiara la vocazione dell’aeroporto di Rimini sarebbe inoltre necessaria la costituzione di tavoli permanenti di lavoro in cui coinvolgere associazioni di categoria, tour operator, imprese di trasporto turistici. Il mondo politico deve prendersi le responsabilità che gli competono e rendersi facilitatore di tutte quelle professionalità che, a partire dal nostro territorio, hanno necessità di risolvere problemi urgenti a partire dal recupero del ritardo competitivo dell’offerta turistica. Il rilancio dell’aeroporto di Rimini può essere un’occasione anche in tal senso” conclude il consigliere regionale riminese della Lega.