La recente delibera della regione Emilia-Romagna (delibera 1407 della giunta regionale del 7 agosto 2023) è un grave segnale di mancanza di responsabilità e consapevolezza che acutizza un pericolo purtroppo già presente legato ai cambiamenti climatici: non permettere più ad ARPAE di esprimere pareri positivi o negativi in merito ai piani urbanistici comunali e in merito ai procedimenti di varianti dei piani urbanistici significa rinunciare ad un' analisi ambientale dei rischi fondamentale, un'analisi dei rischi che come ci hanno dimostrato le recenti alluvioni non era comunque sufficiente e andava implementata anziché depotenziata. La politica sembra essere completamente asservita ad interessi economici e di sviluppo che non sono legati al miglioramento delle condizioni di vita e sicurezza delle cittadine e dei cittadini. Questa tendenza al liberismo, alla cementificazione, alla crescita spropositata non ha portato negli anni benefici: il lavoro non è migliorato, anzi, è peggiorato ed i lavoratori assomigliano sempre più a oggetti da spremere, la casa rimane una criticità, le strade e la circolazione rimangono poco curate e poco sicure poiché si punta a fare nuove strade piuttosto che a mettere in sicurezza le esistenti (come nei casi della Strada provinciale 258 “Marecchiese" e Statale statale 16 “Adriatica”), causando una sempre minore permeabilità del terreno che si manifesta soprattutto negli eventi meteorologici più estremi.
Il diritto alle cure è sempre più debole ed il denaro è sempre più fondamentale per accedere alle cure di base. In questo quadro critico è fondamentale fermare un "treno diretto verso un burrone", dobbiamo smettere di considerare positivamente l'Emilia Romagna paragonandola a regioni in situazioni peggiori, dobbiamo smettere di puntare al meno peggio e riscoprire la ricerca del meglio per la nostra collettività. Dopo l'alluvione molte e molti di noi si sono recati nei luoghi colpiti per aiutare, ciò che emergeva era la mancanza delle istituzioni, una mancanza in numeri e mezzi che anche dopo settimane non erano in grado di intervenire su tutto il territorio. È fondamentale che l'Emilia Romagna, Bonaccini e la sua giunta facciano un passo indietro restituendo ad ARPAE le sue piene funzioni, è necessario che smettano di inseguire "affari e appalti" che non portano benessere al territorio ancora ferito e che concentrino le risorse nella tutela di questa terra e del suo popolo.
Potere al Popolo-Rimini