La delega alla sicurezza nella Giunta guidata da Renata Tosi era la sua. Oggi assiste invece impotente alla vittoria dei rivali di coalizione che hanno individuato in Oreste Capocasa l'uomo giusto per sistemare le cose a Riccione. Ed in questi giorni, dopo gli ultimi incresciosi fatti, nella Perla Verde è stato un via vai di visite ufficiali a cominciare da quelle di prefetto e questore.
Ma Elena Raffaelli, deputato della Repubblica Italiano, leghista fino al midollo, ogni tanto qualche sassolino dalle scarpe se lo toglie. Bersaglio la coalizione che governa la città ed in particolare il sindaco Daniela Angelini: è il gioco della politica, signori.
“Riccione - dice la Raffaelli che della Lega, come noto, è anche responsabile provinciale - chiama Daniela Angelini sul tema sicurezza. ‘Serve l’esercito’, si legge sulla stampa. Baby gang, bande criminali organizzate, spaccio, eccessi di ogni tipo che fanno presto a trasformarsi in degrado: questi fattori preoccupanti si stanno aggravando mentre il nuovo sindaco, che aveva puntato tutto sulla risoluzione immediata del problema sicurezza, non può che constatare il proprio personale fallimento. E’ infatti solo grazie all’ottimo questore di Rimini, Rosanna Lavezzaro, che ha inviato rinforzi in loco, se si è evitato che in questo fine settimana la situazione degenerasse. Ricordo che mesi fa -prosegue la parlamentare - Angelini aveva lanciato un progetto sicurezza, da mettere subito in atto non appena fosse stata eletta, perché riccionesi e turisti si sentissero sicuri ogni volta che uscivano di casa a qualunque ora. La realtà ha travolto le promesse fatte a tavolino e la fantomatica ‘sorveglianza naturale’ profetizzata dalla candida Angelini. Aspettavamo i risultati promessi dal neo-sindaco e dall’assessore Oreste Capocasa, abbiamo ascoltato tante belle parole. Tutto fumo. Ma non ci meravigliamo. La sinistra non è strutturalmente e ideologicamente capace di affrontare il problema sicurezza a livello nazionale, figuriamoci a livello locale. Cara Angelini siamo ancora in attesa di fatti concreti, non è più il tempo degli slogan”.