Dopo il Consiglio comunale di ieri sera, inevitabili le reazioni sul no definitivo alle microaree per i sinti a Rimini.
“Dopo 4 anni anni di battaglie, interrogazioni, mozioni, conferenze, assemblee cittadine e “proteste – è il commento del consigliere di opposizione Filippo Zilli (nella foto) - l'amministrazione Gnassi ha abolito definitivamente il progetto MICROAREE NOMADI”.
“Il Comune di Rimini – prosegue Zilli - ogni anno, tramite i suoi sportelli sociali, si occupa di circa 10mila cittadini in stato di difficoltà; mentre qui, per il caso nomadi, per sole 46 persone di etnia sinta censite nel 2016 - oggi rimaste in 25, cioè solo 5 famiglie - ha creato un disastro amministrativo e sociale, alimentando rabbia e divisione tra i cittadini. Bene quindi, anche se tardiva, la decisione presa, cioè quella da noi sempre proposta: subito le 5 famiglie in alloggi di emergenza abitativa, in attesa (con regolare iscrizione in graduatoria) di vedersi assegnati alloggi di Edilizia Residenziale Popolare con ACER”.
“Ma la partita – conclude il consigliere comunale - non è ancora finita. Dobbiamo dirlo chiaramente: il campo abusivo di via Islanda va smantellato e chiuso immediatamente. Rimini non è una città per chi non rispetta regole e leggi, è ora di chiudere questa vergognosa pagina che dura oramai da oltre 30 anni”.