Aumentano i casi di balbuzie nel nostro Paese grazie anche ad un’attenzione maggiore verso il disturbo. E’ stato rilevato un più 8% negli ultimi 10 anni. E’ anche vero che è possibile recuperare la fluidità nel linguaggio se la balbuzie è approcciata e trattata al primo insorgere in età pediatrica prima dei 7 anni. Gli esiti del miglioramento della parlata sono meno evidenti negli adolescenti; è nettamente più difficile invece il miglioramento nell’adulto a causa della prolungata “convivenza” con la balbuzie. La prevalenza della balbuzie nella popolazione mondiale si attesta fra lo 0,72 e l’1%. Il problema non discrimina e non ha età ed è presente in ogni etnia e in ogni cultura. Il 17% dei bambini ne è affetto più dei giovani e degli adolescenti. Gli studi scientifici dimostrano che i bambini con balbuzie hanno il 68% in più di rischio di essere vittime di bullismo e discriminazione rispetto ai coetanei normofluenti. I tempi comunque sono cambiati e oggi i balbuzienti vengono diagnosticati subito e aiutati seguendo l’approccio anglosassone del parent coaching dove la famiglia ha un ruolo attivo nel supporto coinvolgendo in primis i logopedisti figura di elezione nella valutazione e nel trattamento della balbuzie.
dott. Alessandro Bovicelli