L’aspirina è associata a una riduzione di sviluppare molti tipi di cancro del tratto gastroenterico fino a quelli di fegato e pancreas. Già molti studi erano stati fatti, soprattutto sulla prevenzione del tumore dell’intestino, ma questa è l’analisi più ampia condotta fino ad oggi. Lo studio pubblicato sull’autorevole rivista Annals of Oncology riporta il primo nome di una ricercatrice italiana dell’Istituto Mario Negri di Milano. E’ una meta-analisi di 113 studi osservazionali condotti nella popolazione generale fino al 2019 per un totale di 156 mila casi. Si è visto che l’assunzione regolare di una o due compresse di aspirina a settimana è stata associata ad una riduzione statisticamente significativa del rischio di sviluppare tutti i tipi di cancro del tratto gastroenterico. In particolare del 27% quello dell’intestino, del 33% quello dell’esofago, 39% quello del cardias, 36% quelli dello stomaco, 38% quelli epatobiliari e 22% quelli del pancreas. Per quanto riguarda il tumore dell’intestino i ricercatori del Mario Negri hanno analizzato dosi e durata di assunzione dell’aspirina e hanno visto che il rischio di cancro diminuisce all’aumentare della dose. Oltre alle novità ci sono alcuni limiti della ricerca, cioè che si basa su studi osservazionali e non prospettici e quindi ci possono essere dei fattori confondenti. Le persone potrebbero poi aver riportato l’uso dell’aspirina in modo non accurato e molti degli studi non hanno considerato l’utilizzo concomitante di altri farmaci.
dott. Alessandro Bovicelli