L'obesità è una malattia cronica che accorcia la vita

Anche le persone obese a volte vengono messe in isolamento. Perché considerate diverse, deboli o semplicemente colpevoli di non aver resistito al cibo. Ma l’obesità è una malattia vera e propria forse la più visibile dalla quale però si può guarire. E mentre l’attenzione e la concentrazione di tutti sono sul Coronavirus, oggi con la Giornata mondiale si cercano di accendere i riflettori proprio sull’obesità e su tutti i problemi che comporta come appunto l’isolamento ma anche la discriminazione e gli atti di bullismo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’obesità è l’epidemia non infettiva di più vaste proporzioni del terzo millennio. Da sola interessa 650 milioni di persone nel mondo. Causa 5 milioni di decessi per le complicanze che subentrano in questi pazienti. In Italia secondo l’Istat una persona su dieci è obesa ovvero 5 milioni di adulti ed è allarme anche per i bambini: secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità su 50.000 bambini il 21,3% è risultato in sovrappeso e il 9, 3% obeso. Oltre a rivedere tutta l’educazione alimentare sin da piccoli gli esperti sottolineano come l’obesità sia una malattia epidemica e gli interventi fino ad adesso siano stati inefficaci perché si pensa al paradigma della responsabilità personale ovvero il soggetto ingrassa perché non rispetta le regole. Non solo ma l’obesità è anche una condizione complessa che deriva dall’interazione di fattori genetici, psicologici e ambientali e andrebbe presa in carico dal Sistema Sanitario Nazionale al pari del diabete.

dott. Alessandro Bovicelli