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Salute 15:35 | 12/10/2024 - Romagna

Prosegue per tutto il mese in tutta Italia l’iniziativa di ISAL “Cento Città contro il dolore”

Si è tenuta ieri sera, venerdì 11 ottobre, a Gambettola, una emozionante serata che ha visto la partecipazione della nota artista bellariese Monia Angeli, fondatrice dell'Academy musicale, la cui voce ha commosso il pubblico con una testimonianza dolorosa e struggente. Da anni, Monia vive con una malattia oncologica, in costante bilico tra la vita e la morte, lacerata dal dolore. La sua testimonianza ha toccato profondamente il tema dell'indifferenza verso il malato e il suo bisogno di lenire la sofferenza per poter vivere con dignità il proprio percorso di malattia.

Monia Angeli, che non cerca vendetta né risarcimenti, ha espresso un'unica richiesta: la speranza. La speranza che la società e la medicina tornino a vedere la persona, senza perdersi in formalità e documenti, ma dando valore al silenzio del dolore. Ha invocato un'alleanza basata sulla fiducia, per affrontare insieme la difficile navigazione tra le turbolenze della sofferenza e dell’incertezza.

La testimonianza di Monia è stata raccolta dal dott. William Raffaeli, Presidente della Fondazione ISAL, che da oltre 20 anni è impegnata nella ricerca della cura contro il dolore cronico “Chiedo scusa a nome di una società che, troppo spesso, tace di fronte al dolore dei pazienti. Durante la serata è emerso quanto, nonostante gli sforzi, la comprensione scientifica e clinica del dolore come vera e propria malattia non sia ancora penetrata a fondo nella cultura medica” ha affermato.

In questi giorni è in corso in tutta Italia l’iniziativa  “Cento Città contro il Dolore”, promossa dalla Fondazione ISAL, per ribadire e sensibilizzare su quanto sia urgente una rigorosa disciplina medica, basata sull'ascolto e sull'empatia, affinché le cure siano realmente adeguate alla drammaticità della condizione di chi supera ogni giorno la soglia degli ambulatori con la speranza di essere visto e ascoltato.

Noi di Fondazione ISAL continueremo a promuovere una maggiore consapevolezza e attenzione verso i malati, affinché il loro dolore non venga più trascurato”, ha concluso Raffaeli.

 

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