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Cronaca 15:59 | 08/05/2019 - Rimini

All'Einaudi incontro tra Polizia, studenti e prof

Il 7 e l’8 maggio l’Istituto Professionale per il commercio Luigi Einaudi, è stato teatro di due incontri tra gli studenti ed alcuni poliziotti della Questura di Rimini: la Dott.ssa Marta Poeti Commissario in servizio presso l’Ufficio di Gabinetto, l’Ispettore Capo Amelia Procopio in servizio presso la Divisione Anticrimine, il Sovrintendente Capo Roberta Rizzo in servizio presso la Squadra Mobile, il Sovrintendente Tecnico Marco Cingolani in servizio presso l’Ufficio Sanitario ed infine l’Assistente Capo Nadia Coccellato in servizio presso il Gabinetto Provinciale di Polizia scientifica di Rimini.

Al primo incontro hanno partecipato le quattro poliziotte che hanno stimolato, grazie ad una incalzante e sentita interazione, i giovani ad un’attenta riflessione su tematiche quali la violenza di genere, bullismo e cyberbullismo. Durante l’incontro sono stati proiettati alcuni video sulle tematiche affrontate ed è stata ribadita l’importanza di denunciare tali fenomeni, che ancora troppo spesso riempiono le cronache quotidiane.

La prima tematica trattata, la violenza di genere, ha visto l’intervento prevalentemente incentrato sul progetto della Polizia di Stato ‘’Questo non è amore’’.  Il progetto, ideato e promosso dalla Direzione centrale anticrimine del Dipartimento della pubblica sicurezza, ha l'obiettivo di superare gli stereotipi e i pregiudizi per diffondere una nuova cultura di genere e aiutare le vittime di violenza a vincere la paura, rompendo la fitta rete di isolamento e vergona. Nei due anni della prima fase del progetto, a cui avevano aderito 22 questure, sono state quasi 80 mila le vittime di violenza che si sono rivolte alla Polizia. Dal 19 novembre 2018 è partita una nuova fase dell'iniziativa permanente alla quale hanno aderito 83 questure che, con modalità diverse, in giorni prestabiliti, nelle piazze e nei centri di aggregazione sono a disposizione con materiale illustrativo e personale specializzato per dare informazioni e per raccogliere le testimonianze di chi, spesso, ha ancora esitazione a denunciare o a varcare la soglia di un ufficio di Polizia.

Nell’incontro è stata poi affrontata la tematica del bullismo e del cyberbullismo. Ultimamente si sono registrati gravi episodi di violenza ma anche umiliazioni e soprusi soprattutto nei confronti di ragazzi che manifestano difficoltà e disagio. L’intervento ha coinvolto oltre che gli studenti anche i professori, ai quali si richiede una sempre più incisiva collaborazione per riconoscere i ‘’primi campanelli d´allarme’’ di tali fenomeni per intervenire precocemente e non compromettere quindi lo sviluppo e l'integrazione sociale di coloro che ne sono vittima. Le istituzioni hanno creato strumenti particolarmente vicini agli adolescenti, come un sito dedicato del Ministero della Pubblica Istruzione, che rappresenta il primo passo di un percorso d´integrazione e di tolleranza all´interno di un grande laboratorio virtuale che sia 'con' e non 'per' i ragazzi. La Polizia di Stato, inoltre, offre una serie di consigli per i giovani, per gli adulti e per gli insegnanti utili a fronteggiare il fenomeno, contenuti nel dossier 'Bullismo che fare?'.

Infine l'uso di droghe. Anche in questa occasione la Polizia, come ormai sovente negli ultimi anni, continua a riservare uno sguardo attento verso giovani e giovanissimi. L’obiettivo è quello di sensibilizzare contro il consumo di droghe, farne conoscere le drammatiche conseguenze e salvare la vita a chi è finito nella rete della droga e delle dipendenze quali alcol, cyberbullismo e ludopatia.

Oltre 100 gli studenti che hanno partecipato agli incontri e ai dibattiti che ne sono conseguiti. Tante le domande che i ragazzi hanno fatto agli operatori di Polizia intervenuti. Gli studenti hanno ascoltato molto interessati le conseguenze giuridiche che l’uso e lo spaccio di sostanze stupefacenti comporta. Non si sono sottratti nemmeno dal prestare attenzione alla differenziazione tra droghe leggere e pesanti, e sulle diverse conseguenze che la differenziazione in questione comporta nonché una riflessione su cosa spinge una persona a fare uso di sostanze stupefacenti.