Cronaca 13:18 | 25/02/2025 - Rimini

Nella discarica abusiva scoperta alle porte di Rimini dai Carabinieri, rinvenuti 1400 tonnellate di rifiuti e tanto altro

Una discarica abusiva venuta alla luce in provincia di Rimini. Si trovava in prossimità di un capannone industriale. Conteneva centinaia di tonnellate di rifiuti. La Procura di Rimini, i Carabinieri Forestali di Forlì Cesena. coadiuvati dai colleghi di Rimini, Santarcangelo e Bagno di Romagna hanno portato avanti le investigazione. Denunciati due cittadini italiani, che risultano essere i rappresentanti della società che aveva la disponibilità del luogo. Per camuffare "l'ammucchiata" di rifiuti, era stata in opera una copertura consistente nel servizio di noleggio di box e spazi da affittare ad uso magazzino merci, per conto terzi. In quel luogo erano stati stipati beni apparentemente classificabili quali merci comuni, ma in realtà quel sito era in pratica una discarica vera e propria. I Carabinieri durante l'operazione hanno trovato all’interno del capannone e nelle sue pertinenze esterne circa 1400 tonnellate di rifiuti: apparecchiature elettroniche dismesse, definite Raee, in parte ancora in esssere e in parte smontate. Poi ancora: batterie al piombo, parti meccaniche, imbarcazioni in stato di abbandono, elettrodomestici, cumuli di pneumatici abbandonati e circa 500 tonnellate di residui di cuoio conciato. Insomma di tutto e di più. I due titolari saranno chiamati a rispondere delle ipotesi di reato di “discarica abusiva”, inottemperanza all’ordinanza del Sindaco volta alla rimozione dei rifiuti già individuati in precedenza, nonché al ripristino dello stato dei luoghi. Contestata anche la responsabilità amministrativa discendente da reato in capo alla società avente la disponibilità materiale degli immobili in oggetto che prevede sanzioni pecuniarie o interdittive dell’attività sociale. Fortunatamente non sono stati riscontrati fattori di rischio per l’ambiente o per la salute pubblica, questa è già una cosa positiva. Non termineranno comunque i monitoraggi da parte di ARPAE e dell’Asl Emilia Romagna, che proseguiranno anche nelle prossime settimane, fino a quando ogni detrito verrà rimosso.

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