Per info e segnalazioni:
geronimo it tecnopoloacquarena-la-lega-chiede-conto-anche-a-bonaccini-A8691 004 Per info e segnalazioni: +39 3339968310 -
Cronaca 11:06 | 02/10/2019 - Rimini

Tecnopolo/Acquarena: la Lega chiede conto anche a Bonaccini

“La giustizia farà il suo corso. Ma la responsabilità politica del PD è evidente”.  A dirlo, in una nota congiunta, sono la candidata della Lega alle prossime regionali Lucia Borgonzoni e il consigliere del Carroccio Avv. Massimiliano Pompignoli che riprendono il duro attacco di questi giorni del capogruppo della Lega in consiglio comunale Marzio Pecci, minacciato di querela dai vertici di palazzo Garampi. “Vorremmo ricordare che l’indagine condotta dalla GDF di Rimini ha disvelato un sistema di appalti inquinato e probabili intromissioni nella scelta dei contraenti, in totale spregio della normativa di settore. Per Tecnopolo si parla di illeciti tecnico contabili, aumenti dei costi dell’opera e falsi collaudi preordinati alla frode. Stessa musica per il filone Acquarena. Ma la cosa più grave e sulla quale il gruppo della Lega depositerà a breve un’interrogazione, riguarda l’erogazione di quasi 1milione e mezzo di euro da parte della Regione Emilia-Romagna per la realizzazione del Tecnopolo, ben sapendo che la Polizia Giudiziaria stava conducendo delle indagini proprio sulle procedure di collaudo della struttura riminese. Se esista o meno un ‘sistema Rimini’ riconducibile al circuito degli appalti, sarà in sede processuale che se ne discuterà con cognizione di causa. Ma oltre ai fatti di rilevanza penale è da stigmatizzare l’atteggiamento della maggioranza politica riminese che, invece di fare chiarezza ed accertare la fondatezza delle indagini, ha tentato di eludere il dibattito, sminuendo la portata della vicenda. È chiaro che viene da chiedersi se il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini (nella foto), fosse a conoscenza di questo torbido circuito e che ruolo abbia assunto la sua Giunta nella realizzazione del Tecnopolo. In ballo ci sono circa 1milione e mezzo di euro di soldi pubblici, già liquidati.”

Cronaca