“Ferragosto è alle porte e in Riviera prende forza il dibattito, o forse meglio dire lo scontro, sul futuro del nostro turismo. L’impressione forte è che si è obbligati a navigare a vista, in direzioni diverse che disegnano traiettorie in contrasto tra loro. Ciascuno difende il proprio orticello, le proprie rendite di posizione, i propri interessi e la politica locale è impossibilitata a trovare un punto di convergenza tra questi contrasti. Questa stagione in chiaroscuro ha mostrato in modo evidente come in Riviera ci siano visioni diverse, feroci polemiche, scarsa propensione al dialogo e atteggiamenti prevaricatori. L’unica certezza condivisa è l’importanza vitale dell’industria del turismo per la nostra economia. L’impossibilità di pianificare strategie di medio-lungo periodo per costruire il futuro della nostra offerta turistica e aumentare la nostra competitività è estremamente preoccupante. A questa conflittualità locale si aggiunge un quadro nazionale e internazionale incerto e complesso. Pensiamo quanto stia incidendo ad esempio il tema della riforma delle concessioni demaniali che non trova soluzione per colpa di un governo irresponsabile e di qualche associazione di categoria che continua a difendere i propri privilegi contro l’interesse collettivo o in spregio delle regole. Rivolgo un appello affinché si trovi urgentemente uno strumento o una modalità di confronto a livello provinciale per costruire una strategia condivisa da tutti gli stakeholders. Una sorta di forum strategico della Riviera che promuova il dialogo tra studiosi, professionisti, decision-makers, associazioni. Chi siamo? Dove dobbiamo andare? Queste le domande a cui è urgente dare risposta. E' estremamente complesso per un amministrazione con un mandato di cinque anni e che difficilmente può rappresentare tutte le anime contrastanti di un territorio provinciale, dare queste risposte. Il dibattito sulla notte rosa o sui chiringuitos è solo la punta dell’iceberg di un’incertezza che potrebbe influire pesantemente sul futuro del territorio e su quello di centinaia di piccole imprese locali che vivono stagioni difficili e rischiano di trovarsi fuori mercato. O facciamo sistema trovando una visione condivisa forte, innovativa, verso cui far convergere investimenti, promo-commercializzazione e comunicazione oppure perderemo competitività e quote di mercato, con ripercussioni economiche e sociali molto gravi. Ci sono temi su cui è possibile da subito mettere alla prova questa volontà di fare squadra; uno è la candidatura 2026 di Rimini come capitale della cultura, una grande opportunità per la nostra provincia, che sostengo convintamente, e su cui dobbiamo unire le forze per mostrare a tutto il Paese le capacità e le potenzialità uniche del nostro territorio”.
Così in una nota il senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti.