"Caro Diario, tocca anche a noi fare l’analisi del voto di queste elezioni regionali. La faccio dalla parte del vincitore in quanto elettore e tesserato PD, ma non per questo completamente soddisfatto. È piuttosto evidente come una vittoria delle destre sarebbe stata una sciagura per la nostra regione; basta vedere come governano il governo centrale e con quanta forza e determinazione stanno distruggendo la sanità, il lavoro, la scuola e rimettendo in discussione i diritti con logiche medievali.
La parte di insoddisfazione è però da analizzare in maniera aperta e riguarda la nostra città. Nell’ultimo anno e mezzo in città si respira un’aria diversa, figlia di un ritrovato spirito critico e se vogliamo una nuova forma di partecipazione alla vita cittadina. Una voglia che si incarna nei comitati che sono nati e si sono strutturati, prendendo di petto il governo di questa città con un messaggio molto chiaro: non siamo soddisfatti di come viene affrontato il confronto e la vita politica. Non accettiamo la logica dell’IO eletto e quindi libero di fare come gli pare con la sola contrapposizione dell’elezione a determinare i destini della nostra città.
Questo movimento si è dato un’organizzazione che vede nel coordinamento la sua espressione e che ha avuto la capacità di portare l’attenzione su molte istanze che avrebbero rischiato di passare in secondo piano.
L’apprensione che deriva da questo risultato elettorale è che lo spiraglio di una più ampia vita democratica della città così faticosamente conquistato con il lavoro giornaliero, venga schiacciato sotto l’arroganza di un risultato favorevole. Risultato che comunque ci consegna una spaccatura all’interno dello stesso Partito Democratico. Le preferenze nella città hanno premiato una figura che si discosta da gran parte del gruppo dirigente locale. Volenti o nolenti si deve prendere atto di questa nuova situazione e aprire un confronto serio su temi importanti. Il primo sono sicuramente i Forum Urbani, che oggi sono nascosti sotto la polvere della burocrazia e attendono il loro compimento per diventare un importante strumento di partecipazione.
Ritengo che sia anche il momento di capire cosa vogliamo fare di questa città, se ha senso continuare a portare avanti decisioni prese venti o trenta anni fa e che oggi appaiono quanto meno anacronistiche, se non addirittura folli.
Il comparto di Rivabella, il mercato Ittico, il TRC fiera e Rimini Nord, la variante della SS 16 sono tutti progetti nati in un’altra epoca turistica, sociale, economica e soprattutto climatica, profondamente differente da oggi e dal domani.
Quindi Caro Diario bella vittoria e complimenti a tutti. Però la città e il paese hanno bisogno di una visione nuova, libera da interessi e dal lobbismo di costruttori e affaristi. Ce la faremo? A ne so".
Stefano Benaglia