Cronaca 10:46 | 01/02/2025 - Romagna

Albanese indagato per per violenza sessuale, lesioni personali, atti persecutori, sequestro di persona ed estorsione nei confronti della compagna: arrestato

In data 25 gennaio 2025 la donna si era presentata in Questura, mostrando evidenti e plurimi ematomi al volto, oltre ad una vistosa frattura all’arcata dentaria, riferendo agli investigatori della Squadra Mobile di essere stata aggredita dal compagno. La tempestiva indagine avviata dal personale specializzato ha consentito di ricostruire la brutale vicenda occorsa alla donna; in tal senso, infatti, la professionalità e l’esperienza degli operatori hanno permesso di abbattere il muro di reticenza sollevato dalla donna, che è rimasta per diverse ore a colloquio con gli investigatori, finché, acquisita la sua fiducia, è riuscita ad aprirsi ed a raccontare con non poche difficoltà le numerose vessazioni subite da diverso tempo dal compagno, oltre ai dettagli di una brutale aggressione avvenuta il 18 gennaio.

La donna, infatti, nonostante fosse intenzionata a lasciare il compagno a causa della sua eccessiva gelosia e delle pregresse violenze patite, esasperata dallo smodato consumo di sostanze stupefacenti fatto dall’uomo, dopo alcuni giorni di discussione, aveva accettato di incontrarlo nel pomeriggio del 18 gennaio presso un albergo, dove, purtroppo, è stata immediatamente aggredita.

Dalle indagini, allo stato degli atti, è emerso che l’uomo ha colpito violentemente la donna causandole diverse fratture e tentando anche di accoltellarla, circostanza evitata solo dalla strenua resistenza di quest’ultima. Per svariate ore l’uomo ha privato la donna della libertà personale, impedendole di uscire o di chiedere aiuto, continuando ad infierire fino a costringerla a subire un rapporto sessuale. L’indagato le aveva anche impedito l’uso del telefono, tanto che, quando un’amica della donna, non avendo sue notizie, si era recata presso l’albergo, lui, sotto costante minaccia le aveva impedito di rispondere, costringendola al silenzio.

Nel corso dell’indagine, allo stato degli atti, è emerso che la vittima fosse da tempo totalmente assoggettata al compagno e che avesse subito anche l’estorsione di 20.000 euro, oltre ad essere stata obbligata a realizzare dei video sessualmente espliciti che venivano venduti a terze persone.

L’indagine della Squadra Mobile, coordinata dalla Procura della Repubblica di Rimini, ha permesso di acquisire numerosi riscontri sulle dichiarazioni della donna che, nel frattempo, si era rifugiata a casa di un’amica. La tempestività dell’attività investigativa e giudiziaria ha permesso, nella mattina di sabato, di rintracciare l’uomo, a cui è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare. Conseguentemente, è stato tradotto presso la locale casa circondariale, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.

“Si ricorda che nei confronti delle persone indiziate e imputate vige la presunzione di innocenza

 

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