Cronaca 15:37 | 01/02/2025 - Rimini

Arrestato 40enne per aver trasformato la vita della compagnia in un incubo

Questi i reati serviti. Violenza sessuale, lesioni personali, atti persecutori, sequestro di persona ed estorsione. Il capo di imputazione è stato emesso nei confronti di un uono di nazionalità albanese di 40 anni, per delitti commessi ai danni della convicente. La donna, lo scorso 25 gennaio, si era presentata in Questura a Rimini, piena di lividi sul volto e con una vistosa frattura all’arcata dentaria. Aveva raccontato agli agenti di essere stata aggredita dal compagno. Una confessione non semplice. Infatti solo la professionalità e l’esperienza degli operatori hanno permesso di abbattere il muro di reticenza sollevato dalla vittima, che è rimasta per diverse ore a colloquio con gli investigatori, finché, acquisita la sua fiducia, è riuscita ad aprirsi ed a raccontare le terribili vessazioni che da tempo subiva dal 40enne fino ai dettagli di una brutale aggressione avvenuta il 18 gennaio.
La povereta, infatti, nonostante fosse intenzionata a lasciare il compagno a causa della sua eccessiva gelosia, delle continue violenze e dello smodato consumo di droga da parte dell’uomo, aveva accettato di incontrarlo nel pomeriggio del 18 gennaio in un albergo. Il 40enne però al suo arrivo l’ha immediatamente aggredita, colpendola con violenza tale da provocarle diverse fratture e tentando anche di accoltellarla. Solo la strenua resistenza ha consentito alla donna di evitare ulteriori ferite. Non pago, l’uomo ha poi impedito alla compagna di uscire o di chiedere aiuto, continuando ad infierire su di lei fino a costringerla a subire un rapporto sessuale. Quando un coeatanea ed amica, preoccupata, si è recata all’albergo per cercare notizie il 40enne ha impedito alla donna di rispondere al telefono, costringendola al silenzio. Le indagini hanno poi accertato che la vittima, da tempo totalmente assoggettata al compagno, aveva subito anche l’estorsione di 20.000 euro. Non solo, veniva anche obbligata a realizzare dei video sessualmente espliciti che venivano venduti a terze persone.
L’indagine della Squadra Mobile, coordinata dalla Procura della Repubblica di Rimini, ha permesso di acquisire numerosi riscontri sulle dichiarazioni della donna che, nel frattempo, si è rifugiata a casa di un’amica. Al 40enne è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare ed è stato portato nel carcere di Rimini, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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