Cronaca 10:50 | 01/02/2025 - Rimini

Arrestati dalla Polizia di Stato, in flagranza di reato, un 18enne ed un 40enne di nazionalità albanese, per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti

L’attività, sviluppata a seguito delle acquisizioni investigative della Squadra Mobile, è frutto di un’implementazione dei controlli, anche a seguito delle numerose segnalazioni pervenute dai residenti e del monitoraggio dei fenomeni di criminalità diffusa in ambito cittadino, in particolare, per lo spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli investigatori, a riscontro delle informazioni acquisite circa la presenza di alcuni soggetti albanesi dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti, hanno individuato un ragazzo che in maniera solitaria si aggirava nei pressi dell’hotel con atteggiamento particolarmente circospetto.

Il giovane, già noto alle forze di polizia poiché gravato da precedenti per reati specifici, è risultato in possesso di un involucro di grammi 10 di cocaina che custodiva nella tasca del giubbotto. Lo stesso ha confermato di alloggiare presso un albergo a Rivazzurra.

Pertanto, il personale della Squadra Mobile ha esteso l’attività di ricerca dello stupefacente alla camera in uso al soggetto. Quest’ultimo, proprio mentre gli agenti stavano entrando nella stanza, iniziava ad urlare in lingua albanese, nel chiaro intento di avvisare il connazionale presente all’interno dell’alloggio dell’arrivo della polizia. Il complice, anch’esso personaggio già conosciuto, cercava maldestramente di disfarsi, lanciandoli dalla finestra, di un involucro del peso lordo di grammi 24 di cocaina e di una dose termosaldata del peso di circa 1 grammo della medesima sostanza.

Dopo aver recuperato lo stupefacente, la Squadra Mobile ha sequestrato, complessivamente, circa 35 grammi di cocaina, oltre ad un bilancino di precisione, numeroso materiale da confezionamento a circa 900,00 euro in contanti.

Gli arrestati sono stati posti a disposizione dell’A.G. per il rito direttissimo. 

“Si ricorda che nei confronti delle persone indiziate e imputate vige la presunzione di innocenza”.

 

 

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