CGIL e UIL hanno indetto otto ore di sciopero nazionale: è urgente cambiare rotta, verso un'altra politica economica, sociale e contrattuale. La Legge di bilancio 2024 si colloca al termine di un anno durante il quale le relazioni che il Governo ha tenuto con i sindacati sono state - di fatto - puramente formali. A nulla sono valse le promesse sulla previdenza, si arretra sui salari, cresce la strage di morti sul lavoro e le politiche fiscali non danno strutturalmente risposte a pensionati e lavoratori. Queste, in sintesi, le ragioni che hanno portato CGIL e UIL, con i Segretari generali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, a proclamare lo sciopero generale di 8 ore (o per l’intero turno di lavoro) per venerdì 17 novembre e per venerdì 24 novembre, in due distinte date in rapporto ai settori coinvolti. Non c’è più tempo da perdere e non resta che lo strumento dello sciopero: lavoratrici e lavoratori reclamano salari più giusti e pensioni dignitose, contratti rinnovati e trattamento equo per le donne. Vogliono vivere in un paese dove la sanità sia al primo posto, dove i giovani abbiano la possibilità di costruirsi un futuro e dove siano garantiti i servizi fondamentali alla cittadinanza.
Per far quadrare i conti il Governo sta mettendo le mani in tasca a chi è in pensione ed anche chi ci dovrà andare
“Quota 103” (62 anni di età e 41 anni di contributi) con il ricalcolo contributivo e le finestre di uscita aumentano di ulteriori quattro mesi per privati e tre per i pubblici. Per l’Ape sociale si innalza il requisito di età: da 63 anni a 63 anni e 5 mesi. Per Opzione donna viene aumentato il requisito contributivo di un anno, dopo l’azzeramento previsto dal Governo nella scorsa legge di bilancio. Dal 01.01.2025 il requisito per la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi uno in meno per donne) potrà aumentare solo se crescerà l’attesa di vita. Per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 01.01.1996 viene innalzato l’importo soglia da raggiungere per accedere alla pensione anticipata. Nessun intervento sulla piena indicizzazione delle pensioni e viene confermato il taglio previsto lo scorso anno; oltre 4 volte il trattamento minimo. Si vuole costituire una commissione che possa rivedere l’inflazione attraverso l’utilizzo del deflatore del Pil, sentito il Cnel. Taglio sulle pensioni dei dipendenti pubblici, in quanto vengono riviste dal 01.01.2024 le aliquote di rendimento per la quota di pensione retributiva, per coloro che lavorano negli enti locali, per coloro che sono iscritti alla cassa sanitaria o alla cassa pensione degli ufficiali giudiziari o insegnanti di asilo o scuole elementari parificate.
Sciopero generale, anche per fermare la strage di morti sul lavoro
Continuano ad esserci più di mille morti ogni anno, ma di provvedimenti per garantire la sicurezza non c'è traccia nella manovra economica del Governo. Le risorse ci sono per intervenire ma non lo si vuole fare. Ogni anno l'Inail trasferisce, in economia, più di due miliardi allo Stato, soldi di lavoratori e imprese che potrebbero essere utilizzati per interventi sul fronte della prevenzione. Servirebbero più ispezioni e più ispettori. Inoltre, si dovrebbe stabilire che le aziende che violano le norme sulla sicurezza non possono partecipare ai bandi pubblici, piuttosto che consentire i sub appalti che, allungando la filiera del lavoro, espongono a maggiori rischi i lavoratori. E infine occorrerebbe istituire il reato di omicidio per violazione delle norme sulla sicurezza e costituire una procura speciale in materia. Per il Governo 1.000 morti all’anno sul lavoro non sono un’emergenza, nei fatti.
I settori coinvolti venerdì 17 novembre e 24 novembre
Venerdì 17 novembre sciopereranno in provincia di Rimini gli addetti dei settori pubblici, di scuola, trasporti, poste e dei servizi in appalto e strumentali delle committenze pubbliche e private e consorzi di bonifica. E’ prevista una manifestazione provinciale a Rimini dalle ore 10:00, con concentramento in Piazza Tre Martiri con successivo presidio davanti al Palazzo della Prefettura, a cui CGIL e UIL Rimini hanno chiesto di essere ricevute. Interverranno delegate e delegati sindacali, oltre alle Segretarie generali di CGIL Rimini Isabella Pavolucci e di UIL Rimini Giuseppina Morolli.
Venerdì 24 novembre saranno i lavoratori di tutti i restanti settori dell’economia ad incrociare le braccia: è prevista una manifestazione interprovinciale di area Romagna a Cesena, dalle ore 9:30 in piazza Sanguinetti (davanti la Stazione FS) con corteo che raggiungerà piazza del Popolo dove, dopo delegate e delegati sindacali, interverranno Massimo Bussandri (Segretario generale CGIL Emilia-Romagna) e Emanuele Ronzoni (Segretario organizzativo UIL Nazionale).