“Il segretario del Pd riminese Filippo Sacchetti avrebbe fatto meglio a tacere. La paura di perdere le prossime elezioni regionali ha letteralmente mandato in tilt il Presidente Bonaccini che ha sbagliato sapendo di sbagliare".
A dirlo sono il segretario nazionale della Lega Romagna, On. Jacopo Morrone e il segretario prov.le Bruno Galli all’indomani della denuncia di due sindaci della Valmarecchia arruolati a loro insaputa nella lista dei sostenitori di Stefano Bonaccini.
“Dopo la smentita dei Sindaci di Talamello e San Leo viene da chiedersi quanti e quali degli altri ‘presunti’ sostenitori di Bonaccini abbiano realmente ricevuto l’invito a sottoscrivere il documento a sostegno della sua ricandidatura. A questo punto il dubbio è più che legittimo” – incalzano i due leghisti – “non solo perché Bindi e Novelli si sono pubblicamente smarcati rispetto a questa discutibile strategia di reclutamento, ma perché non sappiamo se questo documento sia circolato o meno nelle Amministrazioni della nostra Regione. Una cosa è certa, il presidente Bonaccini è in profonda difficoltà e non conosce il territorio. Non si spiegherebbe altrimenti l’arruolamento del tutto arbitrario di Sindaci che non solo non si rispecchiano nelle sue politiche, ma addirittura come nel caso di San Leo sposano il programma della nostra candidata. Ci spiace deludere anche il segretario Sacchetti sui tempi di pubblicazione del nostro accesso atti. Il consigliere Pompignoli ha ricevuto la nota del capo di gabinetto del presidente di giunta già la settimana scorsa e non a poche ore dalla visita di Matteo Salvini. Non c’è nulla di strumentale nella richiesta della Lega. Viste le reazioni scomposte dei vertici del partito democratico, c’è solo la consapevolezza di aver fatto una figuraccia. Peccato per loro che non sia la prima.”