Jacopo Morrone è stato rieletto per acclamazione alla carica di segretario regionale della Lega Romagna. Martedì sera, a Forlì, la sala del Congresso regionale della Lega, gremita di militanti provenienti dall’intero territorio romagnolo (le tre province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini oltre all’area imolese), ha tributato a Morrone un lungo applauso e un’ovazione a testimonianza del larghissimo consenso di cui gode il parlamentare.
Durante la serata, che ha visto intervenire una trentina di relatori, sono stati eletti i componenti del direttivo regionale e i delegati al Congresso federale.
Dopo lo spoglio delle schede di votazione, il direttivo regionale risulta così composto: Veniero Pasolini, Massimiliano Pompignoli, Andrea Costantini (Forlì-Cesena); Luca Cacciatore e Massimiliano Pederzoli (Ravenna); Cristiano Mauri e Claudio Di Lorenzo (Rimini); Daniele Marchetti (Imolese). Componenti nominati: Antonella Celletti (responsabile Enti locali); Roberto Biondi (responsabile Organizzazione). Sono membri di diritto i quattro segretari provinciali: Enrico Sirotti Gaudenzi (FC), Elena Raffaelli (RN), Lorenzo Zandoli (RA) e Fabio Morotti (Imolese).
L’INTERVENTO DI MORRONE
“I tanti eventi accaduti negli ultimi anni - ha affermato Morrone nel suo articolato intervento di apertura dei lavori congressuali - ci hanno visti, come Lega, forti e autorevoli, sempre coerenti su una linea politica equilibrata e salda sui nostri principi ideali. Abbiamo fatto tanto, sempre da protagonisti. Ed è evidente che, nel giro di pochi anni, siamo il punto di riferimento, anche in Romagna, dell’area politica e sociale che si contrappone come alternativa amministrativa al Pd e alla sinistra. Un ruolo centrale, quello della Lega che ha saputo costruire, con pazienza, umiltà e lavoro, una classe dirigente compatta e autorevole”.
“Sì al coraggio di esprimere quello che consideriamo giusto e corretto, - ha ribadito Morrone - no al timore di essere criticati o emarginati da una sinistra che ha perso di vista le vere battaglie per la giustizia e la libertà, imponendo in modo strisciante e subdolo un linguaggio politicamente corretto, che limita la libertà di parola e incide sulla libertà del pensiero, e creando un clima di radicalizzazione estrema su questioni etniche e razziali, sul genere e sul clima con la nuova religione green. Noi della Lega - ha aggiunto - possiamo e dobbiamo indicare una nuova via culturale e politica alle nostre comunità e dobbiamo al contempo essere la sede di un’intensa riflessione ed elaborazione sul piano amministrativo. Possiamo infatti vantare una ormai lunga e comprovata tradizione di buona amministrazione e di buon governo e una classe dirigente di livello e siamo accreditati come fonte di politiche innovative su tanti fronti, dall’autonomia differenziata, alla riforma della giustizia, dalla sicurezza, alle politiche immigratorie, dalla libertà di impresa alla riforma per un fisco più giusto”.
Morrone ha poi parlato della recente emergenza per l’alluvione che ha colpito una vasta parte della Romagna.
“La narrazione del Pd e della sinistra con il tam tam perché sia dato l’incarico di commissario alla ricostruzione a Stefano Bonaccini è da sfatare. La questione della ricostruzione è tanto rilevante da richiedere una profonda riflessione sulla nomina che non deve essere dettata da interessi politici di parte ma valutata solo dal punto di vista tecnico e di merito. In questa situazione di emergenza occorre mettere al primo posto l’interesse delle popolazioni colpite e il ripristino del territorio e non gli interessi di un partito come il Pd che ha il duplice obiettivo di sviare l’attenzione da ciò che non è stato realizzato in tema di dissesto e di tutela del sistema idrico nei decenni in cui ha amministrato il territorio e di avere a disposizione i cordoni della borsa delle risorse per la ricostruzione nei prossimi due anni, quando ci saranno decine di Comuni e la stessa Regione al voto”.