Il deputato dem Andrea Gnassi è intervenuto in aula sul tema delle concessioni balneari sollecitando il governo ad abbandonare la via delle proroghe e chiedendo si metta mano con Comuni e Regioni ai criteri per le aste pubbliche
Ecco il testo integrale dell'intervento
"Abbiamo sentito il ministro che in sostanza ci ha detto: ci sono tante competenze e dobbiamo prorogare, Il problema è che è dal 2009 che siamo in infrazione europea e le tante competenze ci sono da sempre. Oggi qui in Parlamento il governo ribadisce di aver deciso di non decidere sulle spiagge e le coste italiane, sulle modalità di assegnazione delle concessioni demaniali marittime e delle concessioni balneari. Con la conseguenza immediata e reale che il grande patrimonio paesaggistico, turistico, economico e lavorativo del Paese - circa 8000 chilometri di coste e spiagge, 27.000 imprese e centinaia di migliaia di lavoratori - non avrà alcuna certezza.
Nessuno - operatori, imprenditori e Comuni - potrà quindi investire in servizi e impresa, né riqualificare anche in senso ambientale spiagge e coste. Il ministro e il governo non fanno ciò che dovrebbero fare e sanno benissimo ciò che non vogliono dire: il diritto europeo e il Consiglio di Stato hanno sancito definitivamente che non ci possono essere proroghe sull’assegnazione delle concessioni demaniali. Il governo nel Decreto Milleproroghe proroga ancora.
Il ministro sa bene che bisogna procedere a evidenze pubbliche per assegnare le concessioni. Il punto è uno e uno solo: iniziare a ragionare e definire i criteri delle evidenze pubbliche per l’assegnazione delle concessioni con un approccio concreto, serio, di visione e attenzione nello specifico.
Siamo qui non solo per sottolineare un fatto evidente, cioè che buttate la palla in tribuna, ma per dirvi che come forza seria e concreta siamo disponibili per fare la nostra parte non in tribuna ma in campo, perché il turismo balneare rappresenta una colonna portante del turismo nazionale: e il turismo italiano ha bisogno di una politica industriale come peraltro e giustamente è scritto nel Piano Strategico Nazionale del Turismo. Si pensa ancora di affrontarlo con promesse inconsistenti?
Si coinvolgano subito Regioni, Comuni, imprenditori per ragionare e individuare i criteri per l’assegnazione delle concessioni
Parliamo a lei, ministro del turismo. Ma non sappiamo neanche se lei avrà la delega, o chi la avrà, su questa materia. Per il bene del turismo, del Paese, degli operatori e dei territori cambiate registro. Noi daremo una mano nell’interesse dell’Italia e del suo straordinario turismo, in questo caso quello balneare"