“Questa mattina ho partecipato all’iniziativa della Coldiretti a Bologna per manifestare il nostro totale sostegno agli agricoltori che hanno subito danni provocati dai cinghiali. Servono misure straordinarie per limitare la presenza della fauna selvatica che è in esponenziale aumento sul territorio nazionale e modifiche alla legge nazionale sulla caccia per ampliare l’elenco delle figure abilitate ad effettuare tali attività”. Interviene così il consigliere regionale riminese della Lega Matteo Montevecchi, citando la risoluzione della Lega che impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo centrale e il Parlamento.
“Siamo davanti ad una vera e propria emergenza, i cinghiali si spingono sempre più vicino ad abitazioni, parchi, scuole e gli agricoltori e i cittadini temono per la propria incolumità e per quella dei propri familiari – sottolinea il consigliere regionale Montevecchi e prosegue - È ora di intervenire per fermare questa vera e propria invasione, poiché oltre a mettere a rischio la sicurezza delle persone, questi animali selvatici causano notevoli danni agli agricoltori, distruggendo le produzioni alimentari e i raccolti. Questa proliferazione incontrollata comporta rischi di squilibrio biologico di vasti ecosistemi territoriali e pericoli per l’incolumità pubblica, purtroppo anche mortali, a causa dei loro ricorrenti attraversamenti di strade anche molto trafficate ed a percorrenza veloce. Chi sottovaluta la situazione sbaglia di grosso, sono necessari provvedimenti per arginare un problema diventato insostenibile e tutelare così le imprese di agricoltori, allevatori, pastori già fin troppo esasperati. La presenza di ungulati selvatici al di fuori dei loro habitat naturali sta aumentando a dismisura tanto che per una stima molto prudenziale di ISPRA, solo per i cinghiali in Italia, si sarebbe superato il milione di esemplari, mentre associazioni venatorie ed agricole affermano che si aggirano ormai sui 2 milioni – ha puntualizzato il consigliere Montevecchi – Le nostre proposte, già peraltro avanzate anche in Parlamento, ma che avrebbero bisogno anche di un sostegno dalle Regioni, specie l’Emilia-Romagna, il cui territorio è uno dei più colpiti da tale problema, sono essenzialmente due. La prima è quella di introdurre nella Legge 157/1992 la figura dell'operatore volontario formato, un selecontrollore che, dopo avere seguito appositi corsi di formazione, a titolo volontario fornisca supporto nell'effettuazione del contenimento numerico della fauna selvatica, oggi in capo solo agli agenti dipendenti di regioni, province e città metropolitane. La seconda quella di prevedere, previo parere favorevole dell’ISPRA, un piano nazionale speciale di contenimento di tali specie, in particolare per il cinghiale, operante per tutto l’anno solare” conclude il consigliere regionale riminese del Carroccio.