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Politica 18:28 | 17/01/2025 - Rimini

Potere al Popolo convoca un presidio sabato 18 gennaio alle ore 15:00 davanti alla Prefettura

Potere al Popolo convoca un presidio sabato 18 gennaio alle ore 15:00 davanti alla Prefettura di Rimini, via IV Novembre 40, Rimini. Il presidio di è indetto anche a Rimini in occasione delle giornate di mobilitazione  nazionale contro fabbriche di armi, basi e istituzioni militari, in continuità con il percorso della grande manifestazione nazionale del 30 novembre, che ha visto più di 250 adesioni di realtà nel tentativo di dare un coordinamento nazionale per costruire una Rete antisionista e anticolonialista per la Palestina. 

Secondo l’ultimo rapporto della rivista Altraeconomia sui dati forniti dall’Agenzia delle Dogane, l’Italia nel primo semestre del 2024, ha venduto armi e munizioni a Israele per 4.893.129 €. Il governo e l’industria bellica italiani continuano a legittimare e finanziare i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità dello Stato israeliano. 

Queste complicità risalgono a prima dell’inizio dell’attuale conflitto: la Palestina è infatti sotto occupazione da oltre 50 anni. E’ notizia recente che si sia raggiunto un accordo per un cessate il fuoco. Riteniamo che il cessate il fuoco sia un primo passo importante. Riteniamo altresì che le basi coloniali su cui poggia il progetto sionista siano una minaccia per il mondo intero, non solo per i palestinesi. Negli ultimi mesi l’escalation israeliana ha bersagliato, oltre a Gaza e Cisgiordania, il 

L’unica soluzione politica possibile e permanente è una Palestina libera e democratica, dal fiume al mare.

L’obiettivo della mobilitazione è denunciare il supporto e le complicità militari dell’Occidente al genocidio e alla guerra di Israele volta all’annientamento di tutti i popoli del Medioriente nel progetto coloniale di espansione che definiscono “Grande Israele”. Contro le complicità del comparto militare italiano, della UE e della Nato. Per fermare l’economia di guerra e la nuova corsa agli armamenti intrapresa dal governo Meloni.

 

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