Domenica 19 novembre, Giornata Mondiale dei Poveri, iniziative e proposte della Diocesi
L’invito del Vescovo alla Colletta Alimentare
Le novità 2023: i “Decaloghi della carità” e la Settimana del Servizio dei Giovani
L’invito del Vescovo Nicolò per “Facciamo un gesto concreto insieme”, la Giornata nazionale della Colletta Alimentare organizzata sabato 18 novembre dal Banco Alimentare, uno dei gesti che la Diocesi di Rimini rilancia in occasione della giornata Mondiale dei poveri.
“In questa Giornata così particolare, in cui si raccolgono generi alimentari per chi non può fare la spesa che vengono poi distribuiti in tanti centri d’Ascolto, Caritas, mense, l’invito è quello di acquistare oggi e di acquistare non solo per noi ma anche per chi è meno fortunato. Tutto quanto viene raccolto dal Banco Alimentare verrà ridistribuito a chi è più in difficoltà.
Pensiamo dunque non solo alla nostra tavola ma alla tavola di chi forse una tavola non ce l’ha o che non può scegliere i cibi o che mangia solo alimenti che gli vengono proposti.
L’invito è dunque a recarsi nei tanti negozi e supermercati che accolgono i volontari e la raccolta del Banco Alimentare”.
Rimini accoglie con gioia la proposta di papa Francesco e rilancia la settima Giornata Mondiale dei Poveri dal titolo “Non distogliere lo sguardo dal povero” (cfr 2 Cor 8,9). Istituita da Papa Francesco al termine del Giubileo della Misericordia, la Giornata viene celebrata ogni anno nella 33ª Domenica del Tempo Ordinario.
“Benedette le mani che si aprono ad accogliere i poveri e a soccorrerli: sono mani che portano speranza. Benedette le mani che superano ogni barriera di cultura, di religione e di nazionalità versando olio di consolazione sulle piaghe dell’umanità. Benedette le mani che si aprono senza chiedere nulla in cambio, senza ‘se’, senza ‘però’ e senza ‘forse’: sono mani che fanno scendere sui fratelli la benedizione di Dio”.
Così ha scritto al n. 5 Papa Francesco nel Messaggio inviato per la VII Giornata Mondiale dei Poveri. Parole quanto mai espressive e che trovano una declinazione nel logo adottato per la Giornata stessa.
La dimensione della reciprocità trova infatti riscontro anche nel logo della Giornata. Si nota una porta aperta e sul ciglio si ritrovano due persone. Ambedue tendono la mano; una perché chiede aiuto, l’altra perché intende offrirlo. In effetti, è difficile comprendere chi tra i due sia il vero povero. O meglio, ambedue sono poveri. Chi tende la mano per entrare chiede condivisione; chi tende la mano per aiutare è invitato a uscire per condividere. Sono due mani tese che si incontrano dove ognuna offre qualcosa. Due braccia che esprimono solidarietà e che provocano a non rimanere sulla soglia, ma ad andare incontro all’altro. Il povero può entrare in casa, una volta che dalla casa si è compreso che l’aiuto è la condivisione.
Accogliendo l’invito di Papa Francesco di assumere la solidarietà come forma di impegno sociale e cristiano, la Diocesi di Rimini propone per la VII Giornata Mondiale dei Poveri gesti e attenzioni che possano aiutare a vivere con maggiore consapevolezza questo importante appuntamento.
Lo scopo è di sensibilizzare le Comunità ecclesiali e anche la società civile riminese ad accorgersi delle diverse forme di povertà che stanno crescendo nel territorio e sentirsi coinvolti nel dare risposte continuative, che coinvolgano non solo la Caritas ma ogni persona e famiglia in una “carità di prossimità”.
La Diocesi di Rimini propone dunque alcuni gesti affidandoli alla valutazione di ogni parrocchia e Zona Pastorale.
a) “Aggiungi un posto a tavola”
Accogliere i poveri a pranzo, nella forma di un pranzo comunitario o in altre forme che consentano un rapporto personale, diretto con le persone in difficoltà. Invitare le famiglie ad invitare a pranzo o cena di quella domenica una persona o una famiglia in disagio conoscente o del proprio vicinato.
b) Liturgia domenicale
Durante la liturgia domenicale
- Valorizzare il segno della “fiaccola” (la carità è la luce che illumina, ringraziamento ai volontari che si occupano di persone fragili e situazioni di difficoltà, testimonianza di qualche volontario, consegna del messaggio di Papa Francesco a qualche amministratore del territorio, ecc)
c) Per i ragazzi della catechesi
- Consegna e spiegazione del segnalibro “Il decalogo della carità di prossimità”
- Partecipazione alla Colletta alimentare o alla raccolta di alimenti con i propri catechisti
Settimana del Servizio e Decalogo della Carità, le due novità 2023
La Giornata dei Poveri diocesana si inserisce anche nel percorso che i giovani fanno verso la GMG diocesana di sabato 25 novembre.
La proposta per giovani dai 18 ai 35 anni è relativa ad una intera settimana, dal 19 al 25 novembre per “accompagnare” ed è frutto della collaborazione tra Diocesi, Caritas e Pastorale Giovanile. Si tratta di una “Settimana del Servizio”. “Invitiamo i giovani a cercare una realtà dove prestare servizio, e se non hanno un’idea precisa possono sbirciare tra le iniziative che abbiamo indicato”spiega il responsabile della Pastorale Giovanile don Alessandro Zavattini.
Suddiviso tra nord, centro e sud della Diocesi, l’elenco delle opportunità in cui i giovani possono spendersi durante la Settimana è lungo e composito: si va dalla Unità di strada della Papa Giovanni al centro Italia-Cina della comunità di Montetauro; dall’Avis alla raccolta alimentare della parrocchia di San Raffaele; dal servizio aiuto compiti “Con le ali di Chiara” alla parrocchia della Riconciliazione alla Caritas e al Piccolo Centro di Cattolica.
Per tutti il “traguardo” sarà la GMG diocesana (sabato 25 novembre) dal titolo: “L’altro è nelle nostre mani”, alle 20.45 alla parrocchia della Grotta Rossa, a Rimini.
Il segnalibro “Decalogo della Carità”
Il segnalibro “Il decalogo della carità di prossimità” è previsto in due modalità, una per ragazzi ed una per gli adulti.
Parte dalla domanda. “Chi è il povero? È il mio/a fratello, sorella, amico/a, collega che so essere in difficoltà
1 Non aspetto che siano loro a chiedermi aiuto ma…
2 Mi faccio avanti con discrezione e delicatezza per non metterli in difficoltà È il mio vicino di casa solo
3 Mi faccio prossimo offrendogli amicizia e solidarietà
È la persona che lascia il proprio Paese per cercare condizioni di vita migliori Ero forestiero e mi avete ospitato
4 Coinvolgo i miei amici, la mia comunità, la parrocchia per mettere in campo percorsi di accoglienza
5 Mi adopero per promuovere, anche nel mio piccolo, una cultura di solidarietà e accoglienza Sono i miei genitori e i miei figli
6 Non li lascio soli, dedico loro del tempo, mi occupo di loro amorevolmente È il mendicante che incontro per strada
7 Non mi volto dall’altra parte, lo saluto, entro in relazione e, se posso, faccio qualcosa di concreto per lui È il nostro Pianeta sofferente
8 Rispetto tutti gli esseri viventi
9 Non inquino, mi prendo cura dell’ambiente e delle sue risorse Sono tutti coloro che il Signore mette sulla mia strada e hanno bisogno di me
10 Me ne prendo cura Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te
La stessa domanda viene posta ai ragazzi: Chi è il povero?
Il segnalibro aiuta a confrontarsi con l’interrogativo.
È il mio compagno di classe che viene lasciato solo, isolato, escluso, non aiutato
1 Non lo isolo: stare soli non piace a nessuno
2 Lo coinvolgo nei momenti ricreativi in classe
3 Lo affianco nelle attività scolastiche
4 Lo invito il pomeriggio a fare i compiti a casa mia
5 Coinvolgo altri miei amici nel prendersene cura: più siamo e più ci divertiamo
6 Non bullizzo nessuno: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te