Sono circa 15 mila le persone che non sanno di essere infette perchè non si sottopongono al test per l’Hiv. Negli ultimi 7 anni il numero di nuove diagnosi in Italia è stato stabile con circa 3500 nuovi casi ogni anno causati soprattutto da infezioni a trasmissione sessuale. Più del 50% delle nuove diagnosi però avviene in condizioni avanzate di malattia. E’ l’inevitabile conseguenza del calo di attenzione su questa patologia di cui i Millenials sanno poco o nulla. Da troppo tempo le campagne di informazione non hanno più coinvolto la popolazione, specie giovani e giovanissimi, sui rischi di un’infezione che si mostra comunque sempre minacciosa. E’ probabilmente questo il motivo per cui sono tanti i casi “sommersi”. Bisogna impegnarsi soprattutto per fare informazione e distribuire profilattici e brochure nelle scuole e nelle università. Si sta lavorando anche ad una bozza di decreto per consentire l’accesso al test per l’Hiv ai ragazzi dai 13 anni in poi senza dover chiedere il consenso ai genitori in modo da responsabilizzarli e fargli superare il timore di essere giudicati. Nonostante gli enormi progressi compiuti il virus dell’Hiv non è ancora stato sconfitto per questo si sta progettando anche un vaccino preventivo ponendosi come obiettivo di porre fine all’epidemia entro il 2030.
dott. Alessandro Bovicelli