La llorona di Valentino Eugeni vince il XLIX Premio Gran Giallo Città di Cattolica.
La giuria, composta da Barbara Baraldi, Giancarlo De Cataldo, Maurizio de Giovanni, Franco Forte, Carlo Lucarelli, Valerio Massimo Manfredi, Simonetta Salvetti e Ilaria Tuti, dopo aver attentamente vagliato i racconti selezionati dalla pregiuria ha premiato all'unanimità il racconto con la seguente motivazione: “La scrittura è una fucina di idee, di iperboli stilistiche e strutturali, di emozioni che scorrono sulla pelle, piangono dagli occhi ed evaporano nell’anima, accompagnando il lettore lungo sentieri sconosciuti che aprono la mente a orizzonti inattesi. Quando questi ingredienti scavano una tana nel terreno carico di suggestioni del giallo e del noir, lo scrittore ha fatto il suo dovere. E i lettori ringraziano”.
Marchigiano, classe 1975, Eugeni si descrive “nictofiliaco, appassionato di misteri, amo scrivere di personaggi scomodi perché voglio esplorare l’animo umano”. Al suo attivo diversi romanzi e racconti che spaziano in vari generi.
“Il momento della designazione del vincitore del Premio Gran Giallo ha in sé sempre una fortissima carica emotiva e simbolica – affermano il Sindaco di Cattolica Franca Foronchi, il Vicesindaco Federico Vaccarini e la Direttrice del festival Simonetta Salvetti -. Andiamo ad arricchire edizione dopo edizione il repertorio dei nomi di talento del noir e del mistero, molti dei quali hanno mosso il loro primi passi a Cattolica per arrivare poi alla notorietà. L’ennesima conferma del ruolo indiscusso del festival come vero e proprio trampolino di lancio per gli autori. Un grande vanto e merito della giuria altamente qualificata sulla quale il MystFest ha sempre potuto contare, e soprattutto della passione investita in questi 49 anni. Complimenti al vincitore e arrivederci all’edizione 2023 che rappresenterà un giro di boa importantissimo per la storia del festival, i 50 che già da oggi abbiamo iniziato ad immaginare”.
Sul podio sono saliti anche altri due racconti. Al secondo posto si è classificato Respondit di Cristina Giannattasio, classe 1975, di Avellino, insegnante di Letteratura italiana, con la motivazione “con una scrittura evocativa e unincipit che ti trasporta con prepotenza all’interno della narrazione, Respondit racchiude superstizione, magia della terra, una masciara abituata al pregiudizio e la forza di cercare la verità. Tra rituali antichi e tematiche moderne: un racconto che avvince e avvolge come un incantesimo”. Terzo classificato L’ultima aguglia imperiale di William Bavone, classe 1982, salentino di nascita, parmense d’adozione, laureato in Economia e commercio, con la motivazione “il sapore del sale, del mare, del sangue e dell’inganno si aggregano in un mix dalle sensazioni forti, che scorrono con la rapidità di un’indagine condotta come un mulinello impazzito che cerca di trattenere la bellezza argentata di un’aguglia imperiale, strappata al mare e alla struttura del giallo come ogni buona storia dovrebbe sempre saper fare”.
I lavori sono stati selezionati da una pregiuria di addetti al settore formata da Luigi Boccia, Claudio Bovino, Catia Corradi, Simona Godano, Marco Ischia, Antonella Mecenero, Samuele Nava, Giulio Palmieri, Salvatore Stefanelli, Andrea Valeri.
La rosa dei finalisti è stata individuata tra i 181 racconti in gara per questa 49esima edizione dello storico Premio. Gli autori che hanno proposto il proprio racconto a MystFest 2022 si dividono tra 79 donne e 103 uomini, il più anziano ha 83 anni, la più giovane 10 anni e frequenta la V elementare, mentre 4 di loro non sono ancora maggiorenni. Un folto gruppo di aspiranti giallisti che arriva da svariate regioni italiane, e che si divide tra i mestieri più disparati: tra di loro giornalisti, insegnanti, avvocati, medici, lavoratori del mondo dello spettacolo, educatori, ma anche autisti e persino un criminologo.