Mercoledì 15 novembre torna il grande teatro al Palazzo del Turismo di Riccione. Alle 21, il palco della sala Granturismo si trasforma nello scenario della Rivoluzione francese, facendoci rivivere un evento che ha cambiato per sempre la storia d’Europa. Cosa rimane oggi della Rivoluzione francese? Elvira Frosini e Daniele Timpano, affiancati in scena da Marco Cavalcoli, se lo chiedono con affilata ironia in Ottantanove, uno spettacolo che ha conquistato tutta Italia, a partire dalla giuria del Premio Riccione per il Teatro, che nel 2019 ha assegnato la menzione speciale “Franco Quadri” al testo prima ancora della sua rappresentazione scenica. Da allora si sono susseguite le repliche – a fine ottobre cinque serate al Piccolo di Milano – e anche i successi: su tutti i Premi Ubu, gli Oscar del teatro nazionale, conquistati dagli autori Frosini/Timpano nella categoria “miglior nuovo testo italiano” e da Marco Cavalcoli nella sezione “Miglior attore”.
In Ottantanove passato e presente, storia francese e storia italiana, modernità e postmodernità si sovrappongono mettendo in discussione le nostre vite “democratiche” e l’immaginario legato al concetto di rivoluzione. Una rivoluzione è ancora possibile? E in che modo? Oppure si tratta di una cosa vecchia, novecentesca, conclusasi in un altro tempo e in un’altra Storia?
Come ricordano Frosini e Timpano, in continuità con altri spettacoli in cui ripercorrevano la nostra storia (Dux in scatola, Risorgimento pop, Aldo morto, Acqua di colonia), “anche per Ottantanove abbiamo attraversato un’infinità di materiali culturali – dalla letteratura alla storiografia, alla musica, alla canzone, al cinema, alla pubblicità – ricuciti, rielaborati e immersi senza soluzione di continuità all’interno di un progetto drammaturgico originale.” Materiali biografici personali e una scrittura immersa nel presente convivono così con citazioni di autori storici come Alfieri, Foscolo, Sografi, Hugo, ma anche di drammaturghi novecenteschi come Peter Weiss e Federico Zardi.
Come ha scritto la giuria del Premio Riccione, “attraverso uno stile citazionista − che si serve di una molteplicità di elenchi per evocare situazioni, eventi, svolte epocali, pensieri, luoghi comuni – i tre personaggi si fondono, in realtà, in un grande discorso unico, in una sola voce, ironica e dissacrante verso tutto ciò che evoca: prende così forma un pastiche positivamente ammiccante, dalla divertita intelligenza … capace di condurre il lettore, e lo spettatore, tra i labirinti di un passato che continua a parlarci”.
Lo spettacolo è inserito nella rassegna La bella stagione 2023/24, a cura di Riccione Teatro. I biglietti costano 15 euro e sono già acquistabili sul sito Liveticket.it e nelle rivendite autorizzate Liveticket (si applicano i diritti di prevendita). Saranno inoltre in vendita al Palazzo del Turismo nel pomeriggio di martedì 14 novembre (ore 14-18) e la sera dello spettacolo (dalle 19).