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"La vicenda della ASP Valloni non può essere liquidata come "normalità" perché giustamente i familiari delle vittime hanno tutti i diritti di sapere cosa è successo e se l'emergenza all'interno della casa di accoglienza è stata gestita nel rispetto delle norme.
In queste settimane abbiamo faticato molto per sapere cosa era accaduto e solo nella giornata di giovedì 9 aprile abbiamo avuto la conferma che i deceduti sono stati 18 e che i contagiati sono stati complessivamente 59 su 64 ospiti oltre alle OSS (2, 5 o più?) contagiate.
Tutti possono capire che la situazione è veramente drammatica e sicuramente avevamo interpretato bene i fatti quando abbiamo azzardato la richiesta di controlli da parte dell'Ispettorato del lavoro, dell'Ufficio Igiene e dei NAS.
I chiarimenti forniti in Consiglio comunale dal Vice-Sindaco Lisi e le spiegazioni della Cooperativa Elleuno sulla stampa non sono sufficienti a chiarire i fatti.
I 18 decessi meritano una indagine approfondita e bisogna capire se il gestore della struttura ha adottato tutti le misure per impedire il contagio, per quali ragioni i familiari non sono stati tempestivamente informati, perché i tamponi sono stati eseguiti solo dopo gli interventi sulla stampa del Capogruppo del Lega e per quale ragione i familiari dei contagiati, benché si fossero attivati per conoscere le condizioni in cui vivevano i propri familiari, non abbiano ottenuto risposta.
E' iniziato lo "scaricabarile" tra la gestione ed il Comune di Rimini socio di maggioranza della struttura.
Per questo credo che una indagine della Magistratura sia indispensabile così come è indispensabile che il comune inviti il CDA dell'Asp Valloni a risolvere il contratto di gestione stante le palesi inadempienze nell'adozione delle misure per prevenire i contagi all'interno della struttura da parte del gestore.
Marzio Pecci capogruppo consiliare Lega Rimini
